Varese, 29 settembre 2012 - La funicolare da profondo rosso torna a vacillare. Per il trenino che in tre minuti risale i 168 metri di dislivello dalla Prima Cappella al borgo del Sacro Monte i conti non sono migliorati rispetto agli anni scorsi e le opposizioni chiedono che senso abbia tenerlo in funzione, in questi tempi di spending review. Le perdite in effetti sono ingenti e anno dopo anno continua ad accumulare passivi che vanno poi colmati con le altre entrate di Avt, l’Azienda varesina dei trasporti che lo gestisce, al 100% di proprietà del Comune. Non esita a parlare di un «bagno di sangue» il capogruppo del Pd, Fabrizio Mirabelli, che ha risollevato la questione con un’interrogazione alla giunta Fontana.

Dal 2000 al 2007 il servizio risulta aver perso 1.360.333 euro e la stima del rosso accumulato a fine del 2012 passa i 2,2 milioni di euro. Mancano i dati ufficiali dal 2008 in avanti, richiesti da Mirabelli. «Il primo ramo della funicolare era stato riattivato in nome dello sviluppo turistico ai tempi della prima giunta Fumagalli - spiega Mirabelli - ma non è mai stata aperta tutti i giorni. Per capire cosa intendano fare abbiamo richiesto i dati sul funzionamento dal 2008 al 2012». Quest’anno il piano prevede 100 giorni di apertura concentrati nei festivi e l’apertura feriale limitata ad agosto. I passeggeri trasportati sono in media 22mila l’anno al costo di un euro a biglietto. Con o senza le cifre dettagliate la natura del problema non cambia: la funicolare perde circa 250mila euro l’anno. Dipendono dal costo d’ammortamento che grava e graverà sul Comune per i 25 anni successivi al ripristino del primo tratto, costato 6,5 milioni e riaperto nel 2000.

Senza interventi ad hoc e non rientrando nei servizi definiti di «Trasporto pubblico locale», finanziato dalla Regione, il caratteristico trenino rischia ora di essere affossato definitivamente se non si eviterà di incentivare l’ascesa al Sacro Monte in auto, secondo Mirabelli, vista anche l’ipotesi di scavare un parcheggio multipiano in cima alla montagna. «I parking non c’entrano - afferma invece Maurizio Marino, presidente di Avt - La sproporzione tra il costo d’ammortamento e i ricavi generati dai biglietti è troppo ampia per pensare di poter andare alla pari: è inutile che ogni anno tirino fuori questa storia delle perdite. Il biglietto basta a coprire i costi del personale per farla funzionare, ma la funicolare c’è e la stiamo ancora pagando: che funzioni o che resti chiusa pagheremo comunque». Il problema vero, se mai, si porrà tra cinque anni. «Per normativa tutto l’impianto funicolare dalle rotaie ai treni dovrà essere rifatto - conclude Marino - Il costo sarà elevatissimo, quasi al livello dell’investimento iniziale. È su quello che dobbiamo discutere»

di Francesca Mafredi