Cassano Magnago, 3 maggio 2102 -  Oggi pomeriggio, presso la sede di BPSEC si è tenuta la conferenza stampa per l'annuncio del deposito del progetto di impianto di trattamento di reflui industriali Elcon Recycling. Il vicepresidente della Elcon Recycling, Yaron Bar, e il direttore di BPSEC (la società italiana incaricata del progetto ambientale), Daniele Barbone, hanno illustrato alla stampa i passaggi dell'iter autorizzativo ed alcune importanti novità progettuali. Con il deposito odierno presso Regione Lombardia, comincia un iter che avrà una durata stimata tra i 9 e i 12 mesi coinvolgendo 12 enti.

«Lo smaltimento dei rifiuti è un obbligo e la Elcon lo fa in modo efficiente, economico e sicuro», ha detto in apertura Yaron Bar, «abbiamo scelto il sito di Castellanza perché c'è una tradizione industriale, professionalità disponibili nel settore della chimica, e le infrastrutture adatte a questo tipo di attività». A una domanda su perché un progetto simile fu ritirato a CasalPusterlengo, Bar ha risposto: «Là fu un nostro errore pensare che fosse sufficiente illustrare il progetto alle autorità competenti, che peraltro avevano insistito perché si facesse lì l'impianto. In questo caso abbiamo invece deciso di intraprendere un percorso- confronto con il territorio. Pensiamo che l'impianto Elcon sia un'opportunità di sviluppo per Castellanza. E' un investimento da 15 - 20 milioni, totalmente italiano, con manodopera italiana, fornitori italianiali e con ricadute positive anche perché è in grado di abbattare i costi di smaltimento delle industrie, una voce che oggi pesa sul 10% del costo del venduto, rendendole meno competitive. Vogliamo spiegare che l'impianto non avrà ricadute negative per l'ambiente o, tantomeno, per la salute dei cittadini»

La principale novità illustrata alla stampa è relativa alla scelta di adottare un sistema di monitoraggio delle emissioni in continuo e aperto. Per la prima volta per un impianto di questo tipo, le emissioni del camino non saranno controllate a campione periodicamente, ma in tempo reale 24 ore al giorno e con collegamento a soggetti esterni. «Questa scelta dovrebbe fugare le preoccupazioni di chi teme che, una volta approvato l'impianto, la soglia d'attezione cali e il controllo sulle emissioni potenzialmente inquinanti sia insufficiente», ha detto Daniele Barbone.