Somma Lombardo, 22 marzo 2012 -  "Tutti i potenziali donatori di sangue, senza discriminazione di sorta, sono sottoposti a valutazione medica e ad accertamenti clinici previsti dalle norme per l'idoneità alla donazione e a tutela di chi riceve il sangue". Non si è fatta attendere la risposta della direzione sanitaria dell’Azienda Ospedaliera di Gallarate che ha replicato  alla denuncia di Arcigay, secondo cui nella sede dell’Avis, ospitata dall’ospedale di Somma Lombardo, un cartello elencherebbe i ‘rapporti omosessuali’ tra i criteri di esclusione alla donazione.
 

"L’Azienda ospedaliera di Gallarate, che ospita la sezione Avis nei suoi locali dell’ospedale Bellini di Somma Lombardo - continua la nota - precisa che nessun comportamento discriminatorio é mai stato messo in atto nei confronti di persone omosessuali. Quanto riportato a seguito delle dichiarazioni dell’Arcigay non corrisponde alla verità dei fatti’’.

 

LA POSIZIONE DI ARCIGAY - "Dopo il pestaggio omofobo di sabato notte ai danni di un gruppo di ragazzi in una discoteca a Luino - si legge nella nota dell’Arcigay - la provincia di Varese torna a testimoniare violenta discriminazione ed esclusione nei confronti delle persone omosessuali"

 "La segnalazione arriva da un giovane donatore che ha fotografato presso la sede Avis ospitata dall’ospedale di Somma Lombardo, un cartello esposto in sala d’attesa in una bacheca che elenca i ‘rapporti omosessuali’ tra i criteri di esclusione alla donazione. E’ un rifiuto ingiustificato e penoso - continua la nota - che viola il principio di non discriminazione sancito dalla Costituzione e che non ha riscontro nei dati scientifici’’.
 

Marco Mori, presidente del Cig (Centro iniziative gay) - Arcigay Milano chiede sanzioni: ‘’Se ci sono criteri e protocolli nazionali e internazionali che sono completamente disattesi - scrive Mori - va sanzionato, e subito, chi continua a dire e fare cose sbagliate. La Lombardia - continua Mori - non fa una decente campagna di prevenzione e informazione da tempo immemore. I nati dagli anni 90 in poi non sanno niente su malattie sessualmente trasmissibili, non hanno mai avuto un’educazione all’uso del preservativo. Questa Lombardia che vanta eccellenze e progresso come qualcuno vuol fare credere, in realtà assomiglia sempre di piu’ ad principato di tipo medioevale, oscurantista e reazionario che sta combinando solo danni’’.