Varese, 21 marzo 2012 - Una rappresentanza del Comitato VivaViaGaggio, che dal 2010 si batte contro il progetto di costruzione di una terza pista all’aeroporto di Malpensa, è stato ascoltato oggi dalla Commissione Mobilità e ambiente del Comune di Milano e ha chiesto il ritiro del masterplan relativo alla nuova infrastruttura oltre all’apertura di un tavolo che coinvolga nelle decisioni tutti gli attori interessati. Una domanda che coincide con il dibattito sulla cessione da parte di Palazzo Marino di ulteriori quote di Sea, società di gestione degli scali milanesi. A preoccupare i membri del comitato, oltre alla pista stessa, è il polo logistico che sarebbe ad essa collegato. Un’opera che complessivamente, secondo quanto da loro riferito in Commissione, sacrificherebbe 330 ettari di brughiera all’interno del Parco del Ticino.

“Non possiamo dimenticare - ha osservato Mario Aspesi, sindaco di Cardano al Campo - che siamo in un momento particolare, cioè quello della vendita di Sea. All’acquirente, sia che si passi per la Borsa sia che si tratti di F2i se sarò lui, bisogna chiedere due garanzie, una sullo sviluppo e una sulla tutela del territorio. Chiediamo di sfruttare questo passaggio per inserirle, per esempio, nei patti parasociali”.

Per Guido Colombo, sindaco di Somma Lombardo, i Comuni della zona finora sono stati visti solo come “oggetto” e non “soggetto” delle decisioni su Malpensa. Da qui l’auspicio di un cambio di rotta anche nell’ottica della creazione della Città metropolitana di Milano.