Veddasca, 10 marzo 2012 - «Una boccata d'ossigeno» l'aveva definita Giorgio Fiorio, il gestore degli impianti. Se il sogno rimane la seggiovia, per poter sfruttare la vocazione turistica della località anche d'estate, la proroga al funzionamento delle sciovie della Forcora permette almeno di non perdere quella invernale. Di questi tempi, non è poco. Il decreto milleproroghe 2012, convertito in legge lo scorso 24 febbraio, di fatto allunga di altri due anni la vita degli impianti attuali, che già nel 2010 avevano goduto dell'estensione biennale prevista dalla normativa, scaduti i trent'anni di esercizio. «Sono assolutamente contento di questa decisione - afferma il sindaco di Luino, Andrea Pellicini - ora abbiamo due anni per trovare una soluzione al rilancio della Forcora».

Soluzione che però difficilmente comprenderà la seggiovia tanto invocata dal gestore degli impianti, per attirare più turisti anche in estate, in particolare gli appassionati di paracadutismo e altri sport di stagione. «Non mi interessano investimenti incredibili - spiega infatti il primo cittadino - in questo contesto, realisticamente, mi preme salvaguardare quel che già c'è». Coi tempi che corrono, insomma, c'è poco da fare gli schizzinosi. Fino al 2014, neve permettendo, alla Forcora si potrà sciare. E fino a un paio di settimane fa non era affatto scontato.

Esprime soddisfazione per il risultato ottenuto anche Alessandro Franzetti, segretario dell'Udc cittadino: «Mi rallegro vivamente, anche da giovane sciatore, per questa proroga che avrà ricadute positive dal punto di vista economico, turistico e sociale». Respiro di sollievo anche tra i numerosi «aficionados» della località, soprattutto luinesi, ma non pochi provenienti anche dal capoluogo e dal Basso Varesotto. Ma soprattutto, gioiscono residenti ed esercenti della Val Veddasca, legati alla Forcora da un cordone ombelicale.

Oltre ai ristoranti presenti al passo, che faticano a sopravvivere ed aspettano proprio l'apertura dell'impianto per risollevare la stagione commerciale, nelle frazioni di Cadero, Graglio, Armio, Lozzo e Biegno del piccolo Comune di Veddasca, sono presenti alcuni locali pubblici che traggono benefici da quei turisti che trascorrono alcuni giorni di vacanza in valle, durante la stagione invernale, nelle seconde case di proprietà o nelle case affittate dei residenti. La chiusura degli impianti sarebbe stata un'autentica sciagura per questa comunità montana di 300 anime, custode e sentinella di uno splendido angolo di Varesotto da conservare a tutti i costi.

di Michele Mezzanzanica

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