Tradate, 17 febbraio 2012 - Dal palco dall'Ariston hanno cantato Nanì, storia di una ragazza "che fa l'amore per mestiere". Ora, Lucio Dalla e Pierdavide Carone, sono stati invitati dall'associazione Mares di Tradate, assieme ad altri gruppi di volontari e operatori della Lombardia che lavorano a contatto con le 'schiave del sesso', ad andare con loro sulla strada e ''toccare con mano il problema dello sfruttamento della prostituzione''.

Una provocazione, fatta dalle associazioni che hanno appena creato una pagina su Facebook - 'Dalla e Carone, ecco perché' - per ''spiegare perché una ragazza costretta a lavorare sulla strada non decida di cambiare vita''.
''Nanì non se ne puo' certo andare seguendo l'amore di un ragazzino sprovveduto, perché se è nigeriana deve finire di pagare i 50 o 60mila euro del contratto che la vincola alla mafia del suo paese'', hanno scritto i volontari in una lettera aperta indirizzata ai due musicisti, la cui canzone parla proprio dell'amore di un giovane cliente per un prostituta conosciuta sulla strada. ''Se invece Nani' e' dell'Est Europa ha seguito un amico o un fidanzato che le ha promesso grandi cose in Italia e le fatto trovare solo minacce, ricatti e botte - si legge nella lettera - i camionisti da accontentare per lei non significano nulla, sono solo uomini che le si sono buttati addosso per togliersi una voglia, mai per amare lei''.

Ringraziando Dalla e Carone per la sensibilità, e per aver dedicato al mondo della prostituzione una canzone in gara al Festival, i volontari li invitano a ''contattare uno qualunque di noi, ad approfondire il tema e a toccarlo con mano quando andiamo ad incontrare le Nanì della Lombardia, cercando di dare loro un'alternativa alla strada''. ''In alternativa potete contattare le nostre associazioni - hanno concluso - finanziando i nostri progetti anche con parte dei proventi di questa canzone''.