Saronno, 15 gennaio 2012 - Nel suo ufficio si trattano controversie su parcheggi e liti condominiali, ricorsi contro multe o cause su incidenti stradali, cercando di trovare un accordo che eviti l'azione giudiziaria. Ora il giudice di pace di Saronno potrebbe avere le ore contate per decreto del ministero della Giustizia, e i Comuni della zona si preparano a dare battaglia contro un provvedimento che «cancella un servizio fondamentale per i cittadini». È stato ufficializzato infatti lo schema di decreto legislativo che prevede in tutta Italia la chiusura di 647 uffici del giudice di pace su 846.

Un colpo di spugna, per esigenze di risparmio e riorganizzazione, che comporta la soppressione degli uffici che coprono un bacino inferiore ai 100mila abitanti o trattano meno di 568 fascicoli all'anno. Solo in provincia di Varese questo significherebbe la chiusura entro marzo di quattro uffici su sei: Saronno, Gallarate, Gavirate e Luino, trasferiti nei tribunali di Varese e Busto Arsizio. Il sindaco di Saronno Luciano Porro si prepara a presentare un'istanza al ministero della Giustizia firmata anche dai primi cittadini della zona, per ottenere un dietrofront sul provvedimento.

«Il giudice di pace riveste una funzione centrale per la cittadinanza, che è simile a quella dei "negozi di quartiere"», spiega Angelo Proserpio, avvocato e consigliere comunale di maggioranza. «Si tratta di una giustizia amministrata "sotto casa" da una figura vicina alla gente - continua - e nel caso della soppressione un grosso bacino di popolazione si troverebbe costretto a rivolgersi a Busto Arsizio, con tutti i disagi che questo comporta. Il Comune è interessato a mantenere il giudice di pace a Saronno, e la nostra speranza è quella che il ministero ascolti le nostre controdeduzioni e faccia marcia indietro».

Finora avrebbero già dato il via libera all'istanza Comuni del saronnese come Gerenzano, Uboldo, Cislago, Origgio, Caronno Pertusella e Rovello Porro (Como), mentre sono in corso contatti anche con sindaci della provincia di Milano, da Cesate a Solaro, che rientrano nel bacino di utenza del Tribunale di Saronno. «Se rimaniamo nei confini della provincia di Varese il bacino di utenza del giudice di pace è sotto i 100mila abitanti - continua Proserpio - però bisogna considerare anche la posizione geografica di Saronno, a cavallo fra quattro province. Il nostro timore è quello che, una volta soppresso il giudice di pace, si arrivi alla progressiva chiusura del Tribunale di Saronno».