Varese, 13 dicembre 2011 - Si riparte dal territorio. L’Udc varesina rinnova i ranghi e sfida la Lega Nord sul suo terreno di caccia, senza risparmiare punzecchiature a tutti gli altri partiti dell’arco costituzionale. Al congresso provinciale dello scudo crociato è stato confermato segretario Stefano Calegari, unico nome in lizza. Suoi vice saranno l’assessore comunale di Somma Lombardo Luigi Mancini (vicario) e Mauro Morello, consigliere comunale a Varese. Presidente del partito è stato eletto l’ex senatore Graziano Maffioli.

L’assise è stata occasione per aprire una nuova pagina nella storia dei casiniani nel Varesotto. L’Udc punta ad accreditarsi non «come ago della bilancia, ma come ago della bussola», suggerisce il segretario, in un panorama politico in evoluzione. Per questo non chiude la porta ad alcuna collaborazione, tenendo sulla corda anche i naturali alleati del terzo polo e incontrando il Pd (è successo a Varese qualche giorno fa), ma anche il Pdl (a Busto Arsizio un summit fra le associazioni vicine ai due partiti).

«Gli amici di Fli sostengono una nostra presunta freddezza sul terzo polo? - attacca Calegari - Noi guardiamo ai finiani così come guardiamo ad altre forze. Se ci saranno le condizioni lavoreremo insieme, ma non sono nostri interlocutori privilegiati». L’ambizione resta quella di aggregare un fronte moderato il più ampio possibile, «anche coinvolgendo i mondi dell’associazionismo e del volontariato», continua il numero uno provinciale.

Per centrare il bersaglio la parola d’ordine è «lavorare sul territorio - argomenta Calegari - e dimostrare concretezza nell’affrontare i problemi dei cittadini». Senza escludere alleanze a geometrie variabili. Perché «destra e sinistra non ci sono più - continua Calegari - e ogni approccio ideologico è superato». Sembra di ascoltare un colonnello lumbàrd. Ma guai a dirlo. Anche perché per il Carroccio c’è un’ultima stoccata. «Si è sempre parlato come di un’anomalia della presenza dell’Udc in giunta provinciale con Pdl e Lega - chiude Calegari - Ora che i padani a Roma sono all’opposizione, anche l’asse fra berlusconiani e lumbàrd è un’anomalia». E proprio l’Udc potrebbe finire per scardinarlo, tenendosi comunque le mani libere per giocare a tutto campo.