Vergiate, 1 ottobre 2011 - La terza pista non serve, «è un’inutile ferita nel Parco del Ticino»: il messaggio, chiaro, all’indirizzo di quanti invece continuano a sostenere il progetto di sviluppo dell’aeroporto varesino, è stato lanciato dal convegno «Malpensa aeroporto del troppo», promosso dai circoli locali di Legambiente, che si è svolto ieri alla sala polivalente del comune di Vergiate.

 

Aeroporto del troppo dunque, secondo gli ambientalisti «troppo lontano da Milano per essere un city airport,troppo vicino ai grandi hub continentali per reggerne la competizione, troppo avviluppato dalla metropoli per evitare i conflitti con l’urbanizzazione, troppo costoso per le compagnie low cost, un aeroporto nato con grandi sogni nel posto sbagliato». Il confronto ha visto la partecipazione dei sindaci di Vergiate, Daverio, Vizzola Ticino, Varallo Pombia, dei rappresentanti dei comitati anti Malpensa lombardi e piemontesi e di Legambiente Lombardia. Lo sviluppo dello scalo è motivo di preoccupazione per l’impatto devastante che secondo gli ambientalisti avrà sul territorio, sacrificando aree di verde che devono invece essere salvaguardate.

 

Tra i relatori al convegno Dario Balotta, responsabile per i Trasporti di Legambiente Lombardia che ieri ha ribadito «No alla terza pista, una ferita inutile nel Parco del Ticino». Per l’esponente dell’associazione ambientalista «la terza pista proprio non serve. Basta guardare i dati dei movimenti a Malpensa, sono 130 mila all’anno, mentre la capacità dell’aeroporto è di 260 mila. Quindi a che serve la terza pista? Volendo poi già esiste: è lo scalo di Montichiari, già pronto». Progetto dunque da bocciare a 360 gradi, non dimenticando altri due aspetti, «il costo enorme, 300 milioni di euro – sottolinea ancora Balotta – e il fatto che se mai dovesse essere realizzata arriverebbe dopo l’Expo».

 

Necessario invece secondo l’esponente di Legambiente lavorare per migliorare l’efficienza dei servizi aeroportuali anziché insistere con il progetto di ampliamento da 1 miliardo e 400 milioni di euro. Altra nota dolente ricordata da Balotta «l’aumento delle tariffe aeroportuali, tra tasse e supplementi costano più del biglietto». Dal convegno di Vergiate dunque il messaggio lanciato è chiaro: no alla terza pista. Il piano di sviluppo di Sea prevede investimenti per 1 miliardo e 400 milioni di euro. Giuseppe Bonomi di recente ha manifestato la disponibilità della società a dialogare con i Comuni del territorio, un’apertura apprezzata da parte dei sindaci del Cuv per i quali resta però fondamentale la Vas (valutazione ambientale strategica) come hanno ricordato nel corso dell’incontro avuto a Milano a Palazzo Marino.