Busto Arsizio, 6 agosto 2011 - Erano diventati il terrore delle lucciole del Basso Varesotto. Insieme avrebbero messo a segno almeno cinque colpi, anche se il sospetto è che il loro «bottino» sia molto più pingue. Prima è stata arrestata la presunta mente della coppia, ex operaio 35enne di Cardano al Campo che avrebbe guidato l’auto impiegata per gli assalti fra Lonate Pozzolo, Busto Arsizio e Gallarate.

Poi è finito in manette l’ipotetico complice, un disoccupato di soli di 18 anni, sempre di Cardano al Campo. Entrambi sono già noti alle forze dell’ordine. L’operazione è stata portata a termine dai carabinieri della compagnia di Busto Arsizio, guidata dal maggiore Gianluigi Cirtoli.

 

Fra maggio e giugno i due avrebbero seminato il panico per le strade popolate durante la notte da prostitute africane e slave. Il modus operandi, a quanto pare, sarebbe stato sempre le stesso. Il 35enne e il 18enne avrebbero girato a bordo di una Fiat Multipla per statali e provinciali frequentate dalle lucciole in cerca dell’obiettivo giusto.

Il più anziano sarebbe stato alla guida, mentre l’altro si sarebbe nascosto nel bagagliaio. Individuato il bersaglio giusto il 35enne avrebbe accostato, fingendosi cliente e invitando la donna a salire sulla vettura per contrattare il prezzo di una prestazione sessuale. Una volta appartati in una zona buia, poco dopo l’inizio della trattativa sarebbe spuntato fuori il più giovane, con in mano una pistola giocattolo a cui era stato tolto il tappo rosso. I due, allora, avrebbero iniziato a strattonare la prostituta di turno e a minacciarla con la rivoltella finta.

Poi le avrebbero strappato la borsetta, ripulendola da tutto il contenuto. Il copione è andato in scena fino al 10 giugno scorso, quando i carabinieri di Busto Arsizio sono intervenuti, riuscendo a bloccare il 35enne e arrestandolo in flagranza di reato. In quell’occasione il complice si dileguò nei boschi.

 

Le indagini, nel frattempo, sono proseguite, sentendo le prostitute rapinate. In cinque, tutte slave, hanno riconosciuto dalle foto segnaletiche il 35enne e anche il 18enne, indicandolo come l’uomo che avrebbe impugnato l’arma durante gli assalti. Al più anziano è contestato anche un altro colpo dato che la vittima, una nigeriana, ha identificato solo lui.

Gli elementi raccolti sono stati sufficienti per chiedere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per entrambi i cardanesi. Il 35enne è stato raggiunto dal provvedimento in cella, dove si trova dopo l’arresto in flagranza. Il 18enne, invece, è stato trovato a casa dai carabineri. Ogni colpo avrebbe fruttato ai due fra i 300 e i 400 euro. Le accuse sono rapina aggravata e porto illegale d’arma.