Sesto Calende, 26 giugno 2011 - La fune che era stata tesa sul fiume Ticino, fra la sponda lombarda e quella piemontese, durante una festa della Lega Nord, si è spezzata mentre alcune decine di militanti da ambo le parti la stavano tirando nel tentativo di prevalere nella gara.
 

Almeno una trentina di loro, sulla sponda lombarda di Sesto Calende sono caduti a terra chi sfregando le braccia sul pavimento, chi battendo violentemente la schiena. Si sono fatti medicare subito dai volontari di una ambulanza presente sul posto. Si è trattato soprattutto di abrasioni alle mani e di escoriazioni alle braccia e alle gambe.
 

Fra chi si è fatto assistere anche il segretario della Lega Lombarda Giancarlo Giorgetti, che partecipava al tiro della fune con anche il capogruppo alla Camera Marco Reguzzoni e il capo delegazione al Parlamento europeo, Francesco Speroni. Sul posto poco dopo è giunto a piazza ormai semivuota Umberto Bossi che ha rinunciato al previsto intervento dal palco e si è seduto a sorseggiare una bibita ai tavolini all’aperto di un bar. Il ministro delle Riforme si è sincerato dello stato di salute dei militanti rimasti lievemente feriti nell’incidente.

 

Pima di lasciare Sesto Calende, il Senatùr  ha anche scherzato con giornalisti sull'improvvisa rottura della fune tesa sul fiume Ticino nella gara fra i militanti della sponda piemontese e quella lombarda. "Sì, è un monito a Berlusconi’’, ha sorriso Bossi. Alla domanda "Quandi non bisogna tirare troppo la corda?", il leader della Lega ha risposto: ‘’Sì non bisogna tirarla troppo".