Lonate Pozzolo, 24 marzo 2011 - «Siamo preoccupati». I lonatesi sono in allarme. Il comune alle porte di Malpensa che da anni si misura con i disagi causati proprio dalla presenza dello scalo e che ha vissuto l’esperienza non facile della delocalizzazione per centinaia di famiglie, potrebbe essere tra le realtà territoriali nelle quali dare accoglienza ad una parte dei profughi nordafricani che arriveranno in Lombardia. «La Regione farà la sua parte» ha detto il governatore Roberto Formigoni, dunque bisogna individuare le strutture utilizzabili. E tra queste viene indicata, anche se ancora sottovoce, l’ex caserma militare in disuso di Lonate Pozzolo. L’eventualità che arrivino centinaia di profughi è notizia che da ieri ha cominciato a suscitare forte preoccupazione tra la gente. Qui la convivenza con Malpensa è già da tempo difficile: c’è una frazione, Tornavento, che rischia di essere cancellata dal progetto per la costruzione della terza pista. L’aeroporto ha creato molti problemi e adesso rischia indirettamenet di crearne un altro. Non ci sono informazioni ufficiali, si diceva, ma ormai l’idea di realizzare un centro immigrati nella zona attorno all’aeroporto circola da tempo. «Abbiamo già tanti problemi con Malpensa – dice un pensionato – e poi qui in paese già ci sono tanti extracomunitari e mica tutti sono brave persone. Adesso inviano qui anche i profughi. No, dobbiamo opporci».

Fuori da un bar, in piedi, ci sono alcuni immigrati, un lonatese li indica sottolineando «passano la giornata senza fare nulla, dove prendono i soldi? Già ci sono questi soggetti e adesso dobbiamo accogliere anche i profughi? Altra gente da mantenere!». La preoccupazione e anche l’amarezza sono palpabili. «Ne abbiamo piene le scatole- dice una signora – come faremo a sentirci tranquilli con quella gente in giro?» Anche tra i commercianti forti sono le perplessità e i timori. «Da quando c’è Malpensa qui sono arrivati solo problemi – dice Giuseppe D’Onofri, panettiere – e ora potrebbero arrivare anche i profughi nordafricani. Insomma uno scenario che preoccupa». Anche Giovanni Ferrario, titolare di una gastronomia, non è favorevole ad accogliere gli immigrati in fuga dai loro paesi.

«C'è rischio di creare qui nel nostro territorio già carico di problemi – dice il commerciante - una situazione difficilmente gestibile. Per quanto mi riguarda non sono d’accordo. Cerchino soluzioni altrove. Qui abbiamo già troppi immigrati». Anche nell’edicola di Roberto Caci l’argomento di discussione è il possibile arrivo di centinaia di profughi a Lonate Pozzolo. «Non c’erano altri posti più adatti – domanda Caci – certo che la cosa ci preoccupa ma che cosa si può fare per bloccare questi arrivi? I nostri amministratori si facciano sentire altrimenti di questo passo per strada non ci sarà più nessuno». Il sindaco Pier Giulio Gelosa da parte sua ha sempre respinto l’idea di poter accogliere profughi nel territorio lonatese e riconferma la sua posizione. «Al momento sulla questione non ho informazioni – dice – da parte mia ribadisco che nel territorio lonatese non ci sono siti idonei per quel tipo di accoglienza che metterebbe a repentaglio la sicurezza e la tranquillità dei miei concittadini».