Arsago Seprio, 4 febbraio 2011 - I voli notturni vanno fermati. I sindaci dell’area di Malpensa tornano a sollecitare la risoluzione di uno dei problemi più seri causati dalla presenza del grande scalo, appunto l’attività di notte. Problema di cui si parla da quando il maxiscalo fu inaugurato, nell’ottobre 1998, senza essere arrivati alla soluzione che per sindaci e residenti è una sola, fermare i voli notturni come succede in altri scali europei.

"Non se ne può più – sbotta Claudio Montagnoli, sindaco di Arsago Seprio, che da anni combatte contro i voli di notte – Sono stufo. Da giorni a Malpensa non si utilizza altro che la pista 35R, di giorno e di notte. A causa della nebbia gli aerei effettuano i decolli sempre su questa pista. L’effetto è devastante per il mio comune: il rumore ci bersaglia in continuazione, di giorno e di notte. Dov’è finita l’equa ripartizione dei voli? Non c’è più e la situazione di grave disagio che stanno vivendo i miei concittadini ne è la prova".

Per Montagnoli non è più possibile sopportare questi disagi, "bisogna fermare i voli di notte, bisogna almeno far riposare la gente, e per fare questo basta rispettare le regole che ci sono e che a Malpensa non si rispettano. Il decreto D’Alema prevedeva lo stop dell’attività notturna ma è lettera morta". Montagnoli attende ora l’incontro in programma il 15 febbraio a Malpensa con Enac, Enav, Sea e i Comuni di Ferno, Lonate Pozzolo, Cardano al Campo, Casorate Sempione e Somma Lombardo per riportare sul tavolo il problema dei voli di notte e presentare alcune proposte. Anche il sindaco di Somma Lombardo Guido Colombo, presidente di turno del Cuv (Consorzio urbanistico volontario che raggruppa nove comuni dell’area di Malpensa) chiede maggiore attenzione sull’argomento.

"Bisogna seguire l’esempio degli scali europei dove di notte non si vola – dice Colombo – Purtroppo a Malpensa l’attività notturna continua. Sono una decina i voli con il rumore che supera la soglia limite dei 60 dBA. E compito del gestore è controllare che quella soglia non sia superata".  Sempre Colombo è intenzionato a chiedere l’introduzione di una "tassa ecologica" da applicare e far pagare alle compagnie che utilizzano velivoli rumorosi.