Busto Arsizio, 2 febbraio 2011 - È stato arrestato con l’accusa di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti un carabiniere in servizio alla compagnia di Busto Arsizio, durante una indagine-choc che lascia increduli e sconcertati condotta dalla Procura. Al comando in piazza XXV Aprile ieri per tutti i colleghi è stato un colpo molto duro. Anni di lavoro insieme, ore e ore in pattuglia, di giorno e di notte, per poi scoprire che il compagno di pattuglia «non meritava fiducia». Una situazione sconcertante. L’Arma di Busto è sotto choc, ma non solo quella di Busto: tutti i carabinieri sono col morale a terra e attendono ora con fiducia lo sviluppo delle indagini e le conclusioni del lavoro della magistratura. Le manette sono scattate ieri mattina.

Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla magistratura di Busto Arsizio sono stati i colleghi del comando provinciale di Varese. Adesso il carabiniere, arrestato in caserma, è in carcere a Busto Arsizio. In attesa di rendere gli interrogatori al pm e al giudice per le indagini preliminari. Le indagini, stando a quanto si è appreso ieri, erano cominciate alcuni mesi fa, un’attività complessa e delicata quella svolta dagli investigatori proprio perché la persona interessata era un uomo dell’Arma, tra l’altro apprezzato dopo anni di servizio, senza mai un’ombra che potesse scalfire il suo operato. Mesi durante i quali gli inquirenti hanno raccolto elementi anche attraverso le intercettazioni telefoniche che hanno consentito di ricostruire il ruolo del militare nell’attività di spaccio svolta da nordafricani che operavano nelle aree boschive alla periferia bustese e in valle Olona.

L’arrestato, secondo quanto ricostruito nell’attività investigativa, informava per tempo gli spacciatori sulle operazioni antidroga che i Carabinieri si preparavano ad effettuare evitando loro di finire nella rete. Un "servizio" per il quale, secondo l’accusa, avrebbe percepito uno "stipendio" di 8 mila euro al mese. Secondo gli inquirenti una storia che andava avanti da oltre due anni. Ieri l’arresto dopo mesi di indagine. Increduli e sconcertati i colleghi, uomini con i quali ha condiviso anni di servizio, sempre stimato e apprezzato. Ieri in tutti c’era una grande amarezza, oltre alla amara sensazione di essere stati traditi da una persona nella quale invece sempre si era riposta la massima fiducia.

È una profonda ferita quella inferta alla compagnia bustese dei Carabinieri che ogni giorno con i suoi uomini garantisce sicurezza nel territorio. Sembra impossibile che proprio un tutore dell’ordine per mettere in tasca un po’ di soldi sia sceso a patti con gli spacciatori nordafricani, quegli stessi che i suoi colleghi, a volte rischiando l’incolumità, cercano di combattere ogni giorno per stroncare lo spaccio di droga.

 Per 8 mila "sporchi" euro al mese invece ne era diventato il fiancheggiatore. Questo almeno secondo la situazione attuale delle indagini, che hnno portato all’esmissione dell’ordinanza di custodia cautelare il carcere. Assistitito dai suoi legali, il militare dovrà ora precisare ai magistrati la propia posizione. Per il momento, la notizia dell’arresto comunque ha creato grande sconcerto: in caserma si fatica a credere che per questo militare si siano aperte le porte di un carcere.