Varese, 30 novembre 2010-  Un'emergenza  senza fine. Con incalcolabili danni agli agricoltori e sempre più frequenti problemi di sicurezza per tutti i cittadini. Resta alto il numero di animali selvatici ungulati «a zonzo» per la provincia. Una presenza importante non solo nei boschi dell’Alto Varesotto, dalla Val Veddasca alla Val Dumentina, ma purtroppo anche lungo le strade. L’incidente avvenuto intorno alla mezzanotte di sabato sull’Autolaghi A8 ha infatti riportato in auge la «questione ungulati». Già poco più di un anno fa, uno studio condotto dall’Università dell’Insubria per conto dell’assessorato ad Agricoltura, Caccia e Pesca di Villa Recalcati, aveva reso noti numeri eloquenti tuttora validi: 1200 cinghiali, 1000 caprioli, 650 cervi, 400 mufloni e 200 camosci presenti in provincia.

«Per quanto mi riguarda, ce ne sono troppi - ammette Corrado Nazario Moro, sindaco di Dumenza -. Il danno da loro provocato è molto maggiore rispetto al beneficio che portano: i prati sono completamente arati dai cinghiali, e i cervi creano grossi problemi. Così gli agricoltori non possono andare avanti». Un’escalation sottolineata anche dal numero degli interventi effettuati dagli agenti del Nucleo Faunistico della Polizia Provinciale in merito ad incidenti provocati dagli ungulati: 12 nel 2008, addirittura 104 nel 2009. Tra i più particolari, il ritrovamento di un cervo, annegato nelle acque della centrale idroelettrica di Vizzola Ticino. Nel primo semestre di quest’anno si è già toccata quota cinquanta, ed è quindi presumibile che a fine anno si ripeta il dato riscontrato dodici mesi fa. «Siamo molto preoccupati - fa sapere Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese -: c’è bisogno di un intervento forte per risolvere il problema». Tra le cause principali di questo vero e proprio boom di ungulati, il numero uno degli agricoltori della provincia ne sottolinea una: «Quest’anno la popolazione di cinghiali è triplicata. Nessuno di noi è contro gli animali, ma bisogna procedere a un abbattimento selettivo. Inoltre, la produzione di castagne è stata piuttosto scadente, e la scarsità del cibo induce gli ungulati a scendere verso valle. Poi, adesso che inizia a nevicare, il problema si accentuerà sempre più».

A dire il vero, a Villa Recalcati già da tempo ci si è messi all’opera per contrastare un’emergenza da 15-20mila euro di danni all’anno. «Un problema da non sottovalutare - aveva ammesso Bruno Specchiarelli, assessore ad Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia di Varese -. Cervi, cinghiali e caprioli non solo provocano ingenti danni alle colture, ma sono anche la causa di tanti incidenti che avvengono sulle nostre strade». Attuazione di un nuovo regolamento della caccia selettiva degli ungulati per mantenere sotto controllo la crescita della popolazione animale e installazione lungo le strade (in particolare la statale 394, tra i comuni di Cuveglio, Rancio Valcuvia, Brissago Valtravaglia e Germignaga, e la provinciale 31 nel tratto tra Dumenza e Curiglia) di luci catarifrangenti che di notte riflettono nel bosco i fari dei veicoli, abbagliando gli animali i quali si fermano prima di invadere la strada: questi i due principali interventi predisposti da Villa Recalcati.

«Da parte della Provincia c’è la massima disponibilità - conferma Fiori -, anche per quanto riguarda gli indennizzi sui danni subiti dagli agricoltori. Ritengo però sia il caso di instaurare polizze assicurative in merito, anche se è necessario prima di tutto lavorare sulla prevenzione». «L’anno scorso sono stati predisposti abbattimenti selettivi - conclude Moro -, ma evidentemente non si sono rivelati sufficienti».