Bellinzona, 15 ottobre 2010 - Oggi è una giornata storica per il trasporto ferroviario. Una giornata che verrà documentata in diretta dalla televisione della Svizzera italiana, dalle ore 14. Cade l’ultimo diaframma di roccia fra Ersfeld e Bodio, vale a dire nasce la galleria ferroviaria più lunga del mondo, quella di base del San Gottardo. Si tratta di un’opera colossale da 57 chilometri di lunghezza, del costo di sette miliardi di franchi svizzeri. La più lunga galleria, come del resto lo era già la prima, quella stradale del Gottardo.

I lavori erano iniziati nel 1999. Ci sarà anche la bandiera italiana nel corteo dei minatori che varcherà l’ingresso del cantiere per raggiungere il punto dell’abbattimento dell’ultimo diaframma di roccia. Ricorda gli operai che hanno lavorato sotto la terra elvetica per portare a termine questa importante galleria. Connazionali, emigrati e migranti, proprio come fu nel 1882 quando venne realizzata l’attuale galleria autostradale, che misura però 40 chilometri meno. Se Napoleone aveva detto di aver azzerato le Alpi dopo averle valicate realizzando una strada per trasportare i cannoni, lo stesso dicono oggi gli svizzeri con un certo e giusto orgoglio dopo la costruzione del nuovo tunnel.

Con quest’opera la Svizzera aggiunge un ulteriore tassello al grande progetto della Nuova Trasversale Ferroviaria Alpina: e anche il Varesotto si interroga su come sfruttare le ricadute sul proprio territorio, accogliendo i nuovi treni sulle direttrici di Luino e della fugura Lugano-Malpensa, via Stabio-Arcisate. Il primo traguardo era stato il tunnel del Lötschberg, da Berna a Briga, sulla rotta del Sempione, realizzato nel 2007 sui suoi 35 km di percorso e con i treni che viaggiano a 250 chilometri orari e in un’ora e mezza collegano la capitale federale al Vallese. Tra pochi anni, quando il tunnel sarà completato, mentre si sta già lavorando per la posa della rete ferroviaria, passando sotto il San Gottardo, in circa 2 ore di andrà da Zurigo a Lugano, lungo una rete ferroviaria prevalentemente pianeggiante e non è cosa da poco.

Il tutto in due gallerie parallele, a linea singola. Con un’altra mezzora da Lugano, si raggiungerà Milano. Rimane purtroppo ancora da adeguare all’alta velocità il settore italiano, quello da Como a Milano sulla cui linea si sta ancora lavorando. Il costo totale della ferrovia alpina svizzera è stato calcolato in 31 miliardi di franchi (oltre 20 miliardi di euro).

I fondi sono stati ricavati in buona parte dall’imposta sul traffico pesante su gomma, che viene versata dai Tir che percorrono la rete autostradale Svizzera oltre all’accisa sulla benzina. Il trasporto su gomma paga insomma l’autostrada ferroviaria. Una tassa che come noto non era piaciuta agli autotrasportatori “europei” e che va a pesare sul trasporto su gomma, proprio perché gli svizzeri optano per levare dalle strade i tir e favorire il trasporto ferroviario. I tempi di realizzazione non solo sono stati rispettati, ma addirittura si prevede l’apertura con un anno di anticipo, visto che si parla del 2016, tempi che comprendono anche l’attuale realizzazione della galleria di 15 chilometri sotto il Monte Ceneri, che vede al lavoro imprese italiane. Le due gallerie fanno parte di Alptransit, l’insieme delle nuove ferrovie svizzere.