varese, 2 settembre 2010- Pacifici bovini dal mantello scuro passeggiano e pasteggiano in un’ampia prateria di oltre 40 ettari, sconfinata, verdissima. Potremmo essere nel cuore dell’Africa, ma anche in una grande pianura degli Stati Uniti. E invece queste sono terre del profondo Varesotto, vicine al lago di Monate, non lontane dal Parco del Ticino. Qui, alla periferia del piccolo paese di Osmate, Joseffa Gauld ha «ricreato» la sua Africa. E non è un modo di dire. Questa donna, imprenditrice energica e paziente ad un tempo, in Africa infatti ci è nata davvero, nello Zambia, ha studiato poi in Sudafrica ed oggi ha la nazionalità inglese.

 

Approdata vent’anni fa a Milano per un’esperienza nel campo della moda ha deciso poi di buttarsi anima e corpo nell’attività dell’allevamento, specializzata appunto nei bovini Aberdeen-Angus, una razza originaria della Scozia che ha mostrato un eccezionale adattamento ai prati varesotti. Ed ecco questa piccola azienda-fattoria miracolo, con un agriturismo annesso, tutto pensato e gestita all’insegna del biologico puro, quasi una filosofia di vita per la signora Joseffa.

 

Sono 59 i capi che vivono liberi a gruppi, spostandosi tra i prati e i boschi, «ce ne sterebbero dieci volte di più se si volesse sfruttare l’affare», dice «Josie», ma lei intende rispettare gli equilibri fra gli animali e la natura in modo assoluto. Rigorosa nella scelta degli alimenti e delle cure, in modo che tutto proceda secondo i ritmi lenti dell’oasi naturale. Rispetto pieno dell’animale anche nella macellazione, risultato una carne prelibata, piatto forte della cucina (ristorante aperto da venerdì a domenica) che fa da supporto all’accoglienza agrituristica sorta quaggiù, in via delle Paludi, un «buen retiro» molto apprezzato da tanti intenditori. Nel microcosmo di Osmate funziona anche un spaccio delle carni Angus, dove si possono acquistare al dettaglio, da giovedì a sabato, a partire dalle 10 di mattina, insieme ad altri prodotti della natura che circonda questo eden. «Sono molto soddisfatta - dice Joseffa - anche se il lavoro è pesante e l’impegno continuo».

 

Con il suo fuoristrada porta l’ospite lungo le strade sterrate della proprietà: qua e là ecco i gruppi di bovini, mantello nero o marrone chiaro, docili e mansueti, insieme ai cavalli che corrono beati. Il sole tramonta all’orizzonte, le luci scolorano, quasi coi tempi dell’Africa. «Ho ritrovato qui le sensazioni vissute nella mia giovinezza», ricorda Joseffa. Da dieci anni alleva anche cavalli purosangue inglesi e Standard bred, insieme ai prestigiosi bovini Angus. Animali che vivono in uno stato semi brado, visibili a tutti coloro che giungono qui. Per chi viene in vacanza esiste anche la possibilità di portare con sè il proprio cavallo, per passeggiate indimenticabili in questi luoghi dall’aria selvaggia. Alla sua attività si stanno interessando in molti, la tivù le ha dedicato in questi giorni un ampio servizio. «C’è molto da fare - ripete - ma non cambieremo i ritmi del rapporto naturale fra l’attività dell’uomo e quella della natura nell’allevamento degli animali: questa è la ragione profonda del mio impegno». A qualunque costo.