Varese, 27 luglio 20120- «Chi ha subito minacce deve denunciare»: è l’invito di Pier Giulio Gelosa, sindaco di Lonate Pozzolo, in relazione alle vicende che hanno messo in luce la presenza ben radicata della ’ndrangheta. Una vicenda per la quale i consiglieri di minoranza dei Democratici Uniti dopo aver presentato un’interrogazione per avere delucidazioni sono pronti a chiedere le dimissioni di sindaco e Giunta. Giovedì 29 luglio è convocato il consiglio comunale che si annuncia rovente. «Risponderò con chiarezza – dice il sindaco Gelosa – sono il primo a volere trasparenza proprio per il rispetto dei cittadini che rappresentiamo e per questo sarei il primo a dimettermi se fosse in qualche modo provata l’esistenza di un rapporto tra la mia amministrazione e la ’ndrangheta. In questo momento però condanno chi politicamente vuole cavalcare questa vicenda, ripudio la strumentalizzazione di fronte a fatti di gravità inaudita quale appunto la diffusione di presenze mafiose nel nostro territorio. Da sindaco pretendo chiarezza e trasparenza, e seguo con grande attenzione il lavoro della magistratura. Nello stesso tempo io sono convinto che non ci sia stato alcun coinvolgimento in disegni criminali che possa aver toccato l’amministrazione».

 

Il primo cittadino ricorda di aver ricevuto nell’ufficio Emanuele De Castro ed Emanuele Filippelli (arrestati nell’operazione Bad Boys e coinvolti nell’operazione Crimine) «si erano presentati come imprenditori edili interessati al progetto del cosiddetto Pirellino, un edificio di 13 piani su un’area di un privato, un incontro che non aprì alcuna porta in Comune. Non mi era piaciuto quell’incontro, non sapevo chi fossero quei due, così informai il comandante della Polizia locale. Quindi ribadisco che non c’è alcun coinvolgimento dell’amministrazione in qualsiasi forma di malaffare. Gli uomini della ‘ndrangheta non hanno messo le mani sul nostro territorio perché hanno trovato porte chiuse da parte del Comune. Per quanto mi riguarda ho la coscienza a posto e non ho bisogno che siano altri a chiedere le mie dimissioni. Sarei io il primo a darle nel momento in cui mi accorgessi di essere strumento per operazioni di illegalità».