Varese, 15 luglio 2010- Un summit criminale di altissimo calibro in un luogo quantomeno bizzarro per i boss della ’Ndrangheta: il circuito di motocross di Cardano al Campo. Presenti all’incontro veri e propri «pezzi da novanta», tanto per rimanere in gergo mafioso: il 3 maggio del 2008 si mossero in persona i boss latitanti Silvio Farao e Cataldo Marincola, reggenti del patto fra le omonime famiglie egemoni nella zona di Cirò Marina. L’arrivo dei due capi calabresi fa capire quanto la ’Ndrangheta tenesse alla «questione settentrionale».

 

C’era anche Carmelo Novella, il principale esponente della Locale di Legnano-Lonate Pozzolo, costola della cosca di Cirò. Motivo del vertice: l’investitura della «crociata» (un grado nella scala gerarchica) a due affiliati meritevoli. Ma in quell’occasione emerse anche la volontà secessionistica dell’emergente gruppo armato lombardo. Come finì la questione è noto: Novella venne ucciso con due colpi di pistola a San Vittore Olona tre mesi dopo. Da quel brutale omicidio, da un lato, prese avvio l’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia che l’altro ieri ha portato a 300 arresti, dall’altro, vennero intavolate le trattative per la successione del boss ucciso, di cui rendono conto, proprio come per il vertice di Cardano, le 800 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare firmata lunedì dal Gip di Milano.

 

Lo spaccato è inquietante e conferma il quadro tracciato dall’operazione «Bad Boys» della Procura di Busto Arsizio: se alla guida del clan s’impone Vincenzo Rispoli (Legnano), fra i più attivi luogotenenti compaiono dei «varesotti» d’adozione, tutti già arrestati nel 2009. Per loro, dunque, si tratta di un nuovo provvedimento. Emanuele De Castro, residente a Lonate Pozzolo, è il braccio destro del capo mentre Nicodemo Filippelli, anche lui lonatese, e Fabio Zocchi (Gallarate) si specializzano in estorsioni e usura, insieme ad Alessio Novella, figlio di Carmelo. Per spiegare i metodi utilizzati basta una testimonianza. «Alessio prese due cambiali e mi disse di mangiarle - racconta una vittima dello strozzinaggio - Lo feci, poi mi picchiarono con il calcio della pistola colpendomi al viso due-tre volte».

 

Il testo dell’ordinanza è farcito di episodi simili. «Io non sono come gli altri, se ti prendo ti spacco le rotule di tutte e due le gambe», così Filippelli minaccia un altro debitore insolvente. Tassi d’interesse dei prestiti? 15% mensile. Tra gli altri elementi di spicco della banda c’è anche Luigi Mancuso, nativo di Cirò Marina ma domiciliato a Busto Arsizio. Il suo forte è il riciclaggio dei soldi sporchi attraverso un fitto reticolo di società e attività economiche. Mancuso contava davvero: fu lui ad accompagnare Silvio Farao al famoso summit del crossodromo.