Varese, 19 aprile 2010- «Sfollati» per partecipare alla messa festiva nel salone dell’oratorio: i fedeli della parrocchia del Redentore, per un po’ dovranno fare a meno della loro chiesa, danneggiata l’altro giorno da un fulmine caduto durante un violento temporale. Ieri, domenica, la celebrazione si è svolta nell’ampio spazio coperto dell’oratorio, durante la settimana la messa del mattino sarà celebrata nella cappella dell’oratorio e quella serale nella chiesetta della Madonna in Veroncora. «Ringraziamo Dio e andiamo avanti» ha detto ieri il coadiutore della parrocchia don Marco Mangioni prima di cominciare il rito liturgico rispondendo ad alcuni fedeli che si lamentavano per i disagi del «trasloco» forzato. D’altra parte non c’era alternativa, la chiesa danneggiata da un piccolo crollo del tetto, causato dalla caduta di blocchi di cemento che si sono staccati dal campanile colpito da un fulmine, dovrà essere sottoposta ad un ulteriore sopralluogo per verificarne le condizioni e la stabilità e decidere quindi le modalità dell’intervento di ristrutturazione.

 

Ad un primo esame la situazione è sembrata meno grave per la tenuta dell’edificio di quanto si pensasse, ma solo nei prossimi giorni e dopo altri controlli si potrà decidere come intervenire. Quindi la chiesa resta inagibile e la comunità religiosa per la messa trasloca nel salone dell’oratorio. Una situazione che secondo don Marco è utile per rivedere certi atteggiamenti come «l’attaccamento al posto sulla panca» quando si va a messa e ricordarsi invece che «la vera Chiesa siamo noi, che le pietre vive siamo noi».

 

Un’esperienza quella del trasferimento forzato nel salone dell’oratorio che servirà per riscoprirsi con maggiore forza comunità. Intanto quanto accaduto poteva avere ben più gravi conseguenze se solo in chiesa al momento del crollo ci fosse stato qualcuno. Ma chi ha in casa, a poca distanza dalla chiesa, ha sentito l’enorme boato dopo che il fulmine aveva colpito il campanile facendo saltare l’elettricità nella zona, fa fatica a dimenticare la paura provata. Adesso i parrocchiani attendono di vedere cominciare i lavori per riparare il campanile e il tetto della chiesa, interventi nei confronti dei quali i bustocchi saranno capaci di dare, come sempre, una dimostrazione di generosità contribuendo con aiuti economici all’opera di ristrutturazione.