Caso Meridiana, spunta l'idea class action

Dipendenti pronti a fare causa per dire no alla mobilità. Intanto cresce la preoccupazione nell'area di Malpensa di Rosella Formenti

Un'aereo Meridiana a Malpensa

Un'aereo Meridiana a Malpensa

Malpensa, 31 ottobre 2014 - Un mese e mezzo di trattative non è bastato per evitare la procedura di mobilità decisa da Meridiana, seconda compagnia aerea in Italia, con sede a Olbia, per 1.634 dipendenti. Fallito il confronto al tavolo con la mediazione del Governo, il vettore ha ribadito il numero di esuberi che aveva indicato nel piano di ristrutturazione.

Un colpo molto pesante, i cui effetti si fanno sentire anche nel territorio varesino perché 561 lavoratori di Meridiana sono di stanza a Malpensa. Preoccupazione, amarezza e anche rabbia si percepiscono nelle parole di chi chiede la salvaguardia del posto di lavoro. «Ci sentiamo abbandonati a noi stessi – dicono alcuni dipendenti che operano a Malpensa – anni di lavoro e adesso? Il futuro fa paura. Ci sono professionalità, esperienze da tutelare, invece siamo stati considerati numeri e basta». Sembra che all’azienda sia interessato un gruppo di investitori cinesi, ma i dipendenti non nutrono molte speranze che dall’Oriente possa arrivare la salvezza.

Nel frattempo pensano a una class action per bloccare la mobilità mentre la prossima settimana è prevista un’assemblea dei lavoratori. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che ha riferito in aula l’altro giorno, ha ribadito da parte sua come sia «possibile ridurre il numero degli esuberi. Abbiamo chiesto che si utilizzi la procedura di mobilità incentivata volontaria”. Il ministro ha anche invitato tutte le parti a “una discussione ulteriore", superando ogni chiusura con lo scopo di individuare interventi per ridurre l’impatto negativo sull’occupazione.

La vertenza di Meridiana è motivo di particolare attenzione anche nel territorio varesino. Preoccupa il futuro dei 561 dipendenti della compagnia che operano a Malpensa. I sindaci dei Comuni dell’area aeroportuale ribadiscono che quanto sta accadendo è effetto della mancanza di una programmazione nel sistema aeroportuale italiano. «Siamo preoccupati – dice Claudio Montagnoli, sindaco di Arsago Seprio - in questi anni sono già stati persi troppo posti di lavoro, ora ci sono oltre 500 dipendenti di Meridiana il cui futuro è a rischio. In un passato recente abbiamo già visto altre compagnie sparire. Nel nostro Paese manca una programmazione seria nel trasporto aereo e la situazione di Malpensa, aeroporto del quale dopo 16 anni non si sa ancora che cosa fare, è il risultato di questa mancanza».