A Caravate bambini e migranti giocano insieme

Giochi e sport alle mini-olimpiadi che hanno coinvolto i ragazzi dell'oratorio e i profughi ospitati nella zona

I migranti al parco di Caravate

I migranti al parco di Caravate

Caravate (Varese), 30 giugno 2016 - Bambini degli oratori e profughi insieme per una giornata di giochi, sport e divertimento. Un’iniziativa coraggiosa, premiata da un grande successo, quella organizzata a Caravate dalla cooperativa AgriSol con la collaborazione di diversi soggetti, dagli oratori di Cittiglio e Caravate alla Pro loco e alla stessa amministrazione comunale del paese che ha ospitato l’evento, fino all’associazione «On» fondata dall’inviato di «Striscia la notizia» Max Laudadio.

A Caravate sono andate in scena le mini-olimpiadi e il nome dell’evento è particolarmente azzeccato, se si pensa a cosa dovrebbe essere lo spirito olimpico. Circa 120 bambini e ragazzi degli oratori del Medio Verbano si sono sfidati in tornei di calcio, basket e pallavolo, oltre che in classiche competizioni come il tiro alla fune e le staffette di corsa. A rinforzare le varie squadre, una settantina di profughi ospitati tra Caravate, a Villa Letizia, e Laveno Mombello, nella ex sede della Comunità montana al Pradaccio. Tutti insieme a giocare e divertirsi, senza distinzioni di età, razza e provenienza. Una giornata di sport e svago cui bambini e ragazzi sono arrivati preparati, dopo una serie di incontri in oratorio per raccontare la storia e le esperienze dei migranti.

Terminate le gare, alle 18 c’è stato un momento di ricordo per le vittime della migrazione, e alle 19 la cena tutti insieme organizzata nell’area feste. La serata è quindi proseguita con la proiezione delle foto scattate durante le gare e con la premiazione delle squadre vincitrici. Una giornata piena, coinvolgente da mattina a sera, resa possibile grazie all’intraprendenza della cooperativa AgriSol che gestisce il progetto di accoglienza dei migranti a Villa Letizia. «I profughi sono arrivati lo scorso febbraio - racconta Simone Maritan, uno dei responsabili della cooperativa - il progetto di integrazione sta andando bene e questa giornata ne è una dimostrazione».

Soddisfazione per quanto si è visto a Caravate viene espressa anche da Max Laudadio che ha partecipato in prima persona alla giornata: «Il messaggio di queste mini-olimpiadi è che se ci fosse la genuinità dei bambini nelle persone adulte, non esisterebbero problemi di razzismo e accettazione dei migranti. Il bambino non guarda al colore della pelle, gioca e basta»