Busto Arsizio, i profughi ripuliscono Sant’Anna: manutenzione nei parchi del rione

Gli ospiti del centro di via Dei Mille hanno sistemato vialetti e prati

Profughi al lavoro nei giardinetti di via Cascina Rossi

Profughi al lavoro nei giardinetti di via Cascina Rossi

Busto Arsizio, 27 novembre 2015 – Non aspettavano che di mettersi all’opera e l’hanno dimostrato in questi giorni dando un importante aiuto a ripulire alcune zone della città. Sono una decina i profughi ospiti della struttura in via dei Mille che da qualche giorno collaborano con i volontari di Legambiente. Ieri mattina si sono messi al lavoro nel rione di Sant’Anna in via Cascina Rossi per ripulire due parchi.

"Hanno fatto un ottimo lavoro – dice Andrea Barcucci, presidente del circolo bustese di Legambiente, sul posto con loro per assisterli e indicare le aree di intervento – Abbiamo riempito una trentina di grossi sacchi di foglie secche e rami che abbiamo potato, l’area ora è ripulita e il vialetto all’interno percorribile senza problemi. Sono molto contenti di poter dare il loro aiuto e nello stesso tempo occupare in modo utile la giornata".

I profughi che stanno collaborando con il Cigno Verde sono giovani africani, arrivati in Italia dopo essere fuggiti da guerre e povertà, sperando di trovare un lavoro anche per aiutare i familiari rimasti a casa. Raccontano storie drammatiche Jaja, Ibrahim e Mamadu, tra i dieci profughi all’opera ieri per ripulire i giardini in via Cascina Rossi. Mamadu faceva il falegname nel suo Paese, la Guinea, e vorrebbe tornare a farlo quando la sua situazione sarà definita.

Intanto in questi giorni si dà da fare con Legambiente e dice: "Mi sento utile, sono contento di poter fare qualcosa in questa città che mi sta ospitando». Anche Jaja, del Burkina Faso, muratore e Ibrahim, del Ghana, sarto, sognano di poter tornare a svolgere i loro lavori, intanto se alcune aree verdi in questi giorni sono state ripulite da rifiuti e foglie secche è merito del loro impegno.

E nel rione di Sant’Anna i residenti ringraziano per questo aiuto che ha contribuito a rendere più vivibile il quartiere. Altri richiedenti asilo ospitati nella palazzina in via dei Mille hanno cominciato la loro collaborazione presso il centro di riabilitazione neurologica e psichiatrica Aias e la comunità Piccolo Principe, secondo gli accordi sottoscritti dall’amministrazione comunale e dall’assessorato ai Servizi Sociali.

"È un progetto importante – dice Mario Cislaghi, assessore ai Servizi sociali – Siamo soddisfatti di essere riusciti ad avviare questo percorso, ora il mio auspicio è che di fronte al segnale positivo che sta arrivando dall’impegno di questi giovani altre associazioni diano la loro disponibilità per occuparli in alcune attività". Cislaghi ribadisce "che i profughi non ricevono alcun compenso, sono a costo zero e non sottraggono opportunità di lavoro a nessuno". Attualmente sono 110 gli ospiti della struttura in via dei Mille, giunti in Italia dopo lunghi e pericolosi "viaggi della speranza".