Varese, bullismo alla fermata del bus: studente extracomunitario colpito da un pugno

A sferrarlo sarebbe stata una ragazza, ora indagata a piede libero. Pare che il giovane fosse da tempo oggetto di minacce e umiliazioni da parte di un gruppo di coetaneii. L'accaduto è stato segnalato al tribunale dei minori

L'episodio è avvenuto in via Morosini (Newpress)

L'episodio è avvenuto in via Morosini (Newpress)

Varese, 26 febbraio 2015 - Il berretto strappato quasi per gioco, una serie di canzonature riservate al legittimo proprietario mentre cerca di riprenderlo e, alla fine, addirittura un pugno sul volto sferrato da una ragazza del "branco". È questa la ricostruzione di un presunto episodio di bullismo, dietro il quale si celerebbe una situazione di vessazioni durate nel tempo. La vicenda è stata portata alla luce dalla Polizia locale di Varese, alla quale la presunta vittima si è rivolto proprio dopo aver ricevuto il forte colpo sul viso, considerato dagli investigatori la "punta dell’iceberg di diverse settimane di insulti, minacce e umiliazioni". A raccogliere lo sfogo di uno studente extracomunitario minorenne - sono stati forniti pochissimi elementi sui presunti protagonisti della vicenda, a tutela della loro giovane età - sono stati qualche giorno fa due agenti, un uomo e una donna, in servizio nella zona di via Morosini, dove si sarebbero svolti i fatti.

Ai due il ragazzo, fra le lacrime e con il volto tumefatto, ha raccontato che poco prima altri adolescenti gli avevano rubato il cappellino. I suoi tentativi di riaverlo indietro erano andati a vuoto, perché i componenti del gruppetto lo avevano tenuto a distanza, lanciandosi l’accessorio di mano in mano. Quando lo studente era quasi riuscito a riprendersi l’accessorio, è stato raggiunto da un pugno al volto che, sempre secondo la sua versione, sarebbe stato sferrato da una ragazza. A quel punto i presunti aguzzini se la sono data a gambe, lasciando il coetaneo a terra. Il giovane, dopo essersi confidato con gli agenti di Polizia locale, è stato portato in ospedale, medicato e dimesso con una prognosi di 10 giorni.

Subito sono scattate le indagini del caso. Il ragazzo è stato risentito, raccontando di angherie che durerebbero da tempo, culminate nell’episodio del cappellino. Anche i presunti responsabili sono stati ascoltati. Al termine delle verifiche è stata fatta segnalazione dell’accaduto alla procura presso il tribunale dei minori, presso la quale ora è aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di lesioni aggravate. Indagata a piede libero è la studentessa accusata di aver tirato il montante, ma altri provvedimenti potrebbero essere adottati in seguito. "Ringrazio la Polizia locale per la sensibilità e la prontezza dimostrate - ha commentato l’assessore comunale Carlo Piatti -. I problemi di sicurezza non sono solo quelli che si manifestano in tutta evidenza, ma spesso sono tenuti nascosti o ignorati dall’indifferenza generalizzata".