Raro aneurisma al rene, paziente salvata con intervento 'record'

Un'operazione delicata e complessa durata circa dieci ore e attuata dagli esperti dell'Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese. La paziente è una milanese di 57 anni, sta bene ed è appena stata dimessa

Una sala operatoria (foto di repertorio)

Una sala operatoria (foto di repertorio)

Varese, 28 agosto 2014 - Medicina più tecnologica, precisa e specifica. E' un intervento delicato e complesso quello a cui e' stata sottoposta una paziente milanese di 57 anni: gli esperti dell'Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese sono riusciti a salvare il suo rene con un intervento chirurgico 'record', che ha rimediato ad una rara dilatazione (aneurisma) dell'arteria renale e a un secondo aneurisma dell'arteria che e' collegata alla milza. L'intervento e' stato eseguito nei giorni scorsi: oggi la paziente sta bene, ed e' appena stata dimessa.

La gravita' della situazione, come spiega Luigi Boni, direttore del centro di Ricerche in Chirurgia Mini-Invasiva dell'Universita' dell'Insubria, era legata alla probabile e improvvisa rottura delle due dilatazioni che avrebbero potuto causare sanguinamenti molto importanti e spesso fatali. "Mentre la milza, se necessario, puo' essere 'sacrificata', volevamo il piu' possibile preservare il rene. Tuttavia la sede e le caratteristiche della dilatazione non permettevano di trattarlo in sicurezza con una tecnica endovascolare radiologica". Per questo gli esperti hanno dovuto asportare l'aneurisma e ricostruire l'arteria, e l'unico modo per farlo era al di fuori del corpo: per questo hanno prelevato temporaneamente il rene e l'hanno operato fuori dall'addome, per poi inserirlo nuovamente una volta 'riparato'. L'intervento ha previsto quattro diverse fasi, per una durata totale di oltre dieci ore. Gli elementi che hanno reso straordinaria questa operazione, conclude Boni, sono "le dimensioni particolarmente elevate e la sede dell'aneurisma renale, ma anche l'approccio mini-invasivo che ha permesso di eseguire in sicurezza sia l'intervento al rene che alla milza, senza impiegare ampie incisioni a livello della parete addominale".