Angera, una domenica di preghiera per l’ex missionario rapito Rolando Del Torchio

Rapito mercoledì scorso nel so ristorante aperto un anno fa. Il parroco del paese: "Lo ricorderò nelle omelie" di Luca Salvi

Ansia per Rolando Del Torchio, rapito nelle Filippine

Ansia per Rolando Del Torchio, rapito nelle Filippine

Varese, 11 ottobre 2015 - Continuano le ore di angoscia nella Città della Rocca in attesa di notizie dalle Filippine sulle sorti del loro concittadino, Rolando Del Torchio, l’ex missionario rapito mercoledì pomeriggio nel suo ristorante che aveva aperto qualche anno fa. Un pensiero a Del Torchio sarà rivolto anche durante la messa a Santa Maria Assunta da don Pietro Bassetti, come aveva rivelato lo stesso parroco da tre anni di servizio ad Angera. «Sicuramente - aveva detto don Pietro Bassetti - ricorderemo Rolando Del Torchio nella nostra preghiera. Io sono qui da pochi anni e non ho avuto modo di conoscerlo personalmente ma in paese è molto conosciuto. Soprattutto i suoi coetanei lo ricordano con grande affetto».

Già da mercoledì pomeriggio, del resto, subito la comunità si è stretta ai parenti. A partire dal sindaco Alessandro Paladini Molgora che ha subito espresso la sua «vicinanza alla famiglia che sta passando momenti di apprensione. Speriamo che le autorità locali facciano del loro meglio per liberare il nostro concittadino». E le autorità locali, per ora, sembrano avere individuato i responsabili del sequestro in una banda criminale della zona. Ad Angera in realtà erano anni che non si vedeva l’ex missionario. «Mio cugino ama le Filippine - ha rivelato la cugina Daniela Del Torchio - conosce tantissima gente, è pienamente integrato vivendoci da molti anni». Anche su facebook la notizia del sequestro ha fatto il giro, soprattutto tra chi frequenta o ha frequentato l’oratorio di San Filippo Neri di piazza Parrocchiale. Tra la Rocca Borromea e il lungolago, anche nei bar e nei locali non si parla d’altro.

E la vicinanza ai familiari è arrivata anche dal Pime-Filippine, la congregazione con la quale Del Torchio era partito in missione nelle Filippine, la prima volta a metà anni Ottanta, prima di lasciare la tonaca una quindicina di anni dopo: «Il nostro pensiero va ad Angera - hanno scritto su loro sito - alla mamma e ai parenti di Rolando. Non sarà semplice per loro e avranno bisogno di incoraggiamenti giornalieri per bilanciare la carenza di notizie». Poi i missionari si rivolgono a Del Torchio: «Rolando in fondo ha iniziato un piccolo sacrificio, aiutato dalla sua innata abilità di gestire cose e relazioni. L’augurio è che non perda la fiducia in se stesso soprattutto in questi giorni di grande smarrimento».

di Luca Salvi