Le canzoni di Van de Sfroos trasformate in una Synfuniia

Esce l’album di brani riarrangiati in chiave classica: "Sorpresa di Natale. Anche per me" di ROBERTO CANALI

Davide (Bernasconi) Van de Sfroos

Davide (Bernasconi) Van de Sfroos

Como, 4 dicembre 2015 - Venticinque anni dopo un capolavoro come “Le nuvole” di Fabrizio De André era tempo che qualcuno tentasse di raccogliere la sua sfida, ovvero cucire insieme musica sinfonica e vernacolo, tappeto d’archi e dialetto, per regalare autentiche emozioni, che sotto le feste non fanno mai male. Se il Faber si era affidato alle nuvole, Davide Van De Sfroos sceglie il vento, capace di far volare le sue canzoni lontano fino a formare una “Synfuniia” in grado di sorprendere il suo stesso autore.

LAGHÈE Davide (Bernasconi) Van de Sfroos, 50 anni compiuti a maggioOggi è in uscita in tutta Italia il suo nuovo disco che presenterà, questa sera alle 21, al Mondadori Megastore di via Marghera, a Milano, un regalo di Natale per il suo pubblico o un dono speciale per i suoi cinquant’anni?

«Entrambe le cose. Tutti gli anni i miei fans mi chiedono di preparare qualcosa per le feste, per aiutarli quando devono fare i regali, ma in questo caso la sorpresa me l’hanno fatta il maestro Vito Lo Re e la Bulgarian National Radio Simphony Orchestra, riarrangiando in maniera incredibile le mie canzoni».

Lasciare senza parole un cantautore non è una cosa facile...

«Ma in questo caso ci sono riusciti. Quando questa estate il maestro Lo Re mi ha proposto di arrangiare alcune mie canzoni, per farle suonare dall’orchestra, non credevo alle mie orecchie. Molte di queste ballate sono nate all’osteria o sulla riva del lago, accompagnate dalla chitarra, ma ho deciso lo stesso di lasciarlo fare. Le canzoni non sono solo di chi le scrive, ma appartengono anche a chi le ascolta…».

E in questo caso hanno fatto un lungo viaggio in Bulgaria, per tornare indietro trasformate in sinfonie. Com’è stato riascoltarle?

«Sorprendente, c’erano dentro echi di Ennio Morricone, Michael Nyman, chiudevo gli occhi e ne “Il duello” sentivo gli archi de “Il buono, il brutto e il cattivo”, in Yanez c’era l’eco de “I pirati dei Caraibi”. Le mie canzoni erano diventate delle colonne sonore, ma in realtà erano ancora loro, vestite a festa come si dice dalle nostre parti».

Come nei film mancava ancora il protagonista, quando è entrato in scena?

«La mia voce è stata aggiunta in studio, come gli orchestrali per la prima volta nella mia carriera mi sono lasciato dirigere anch’io. Il bis lo faremo a Milano il 30 e il 31 di gennaio, con due concerti al Teatro degli Arcimboldi accompagnato dall’Orchestra Sinfolario (le prevendite sono già attive su Tichetone, ndr). Sarò sul palco senza la mia chitarra, ma in ottima compagnia, però non aspettatevi che mi metta il frac…».