L'EDITORIALE Lo spirito dei tempi

È UNA FASE di transizione, quella che stiamo vivendo. Un vecchio ordine con i suoi vecchi uomini e le sue vecchie logiche viene meno, un nuovo ordine con uomini e logiche nuove va affermandosi di ANDREA CANGINI

Milano, 31 marzo 2016 - È UNA FASE di transizione, quella che stiamo vivendo. Un vecchio ordine con i suoi vecchi uomini e le sue vecchie logiche viene meno, un nuovo ordine con uomini e logiche nuove va affermandosi. Accade in politica, nei media, in Vaticano... potrebbe accadere anche in Confindustria. Sapremo oggi chi sarà il nuovo presidente dell’organizzazione che rappresenta gli interessi delle imprese manifatturiere e di servizi italiane. Imprese chiamate a rinnovarsi profondamente per competere su scala globale sfruttando, come tutti, il vento della rivoluzione digitale. E’ una sfida vera, quella tra il salernitano Vincenzo Boccia, ad di Arti Grafiche, e il bolognese Alberto Vacchi, a capo di un colosso della meccanica come Ima. Boccia rappresenta la continuità, la Confindustria degli intrecci romani e della logica politica. Vacchi rappresenta il rinnovamento, la Confindustria indipendente dei territori che ama cimentarsi col mercato. E’ stato scritto che Matteo Renzi penda per Boccia: così fosse, sarebbe una scelta in contrasto con il suo spirito e con lo spirito dei tempi. Non ci crediamo. Ma se fosse vero sarebbe una ragione di più per augurarsi la vittoria di Vacchi.