Tiromancino in concerto. E il mondo respira

Federico Zampaglione si esibisce assieme ai Tiromancino al Parco di Carugate, tra gli spostamenti del cuore di un album coraggioso e “sudato” come “Nel respiro del mondo”

Il gruppo si esibirà  a Carugate

Il gruppo si esibirà a Carugate

Milano, 1 luglio 2016 - I suoi idoli sono Miguel Angel Cotto e Andre Ward, ma pure lui sul ring se la cava niente male. “Perché la boxe non è solo uno sport; è un’arte, la più nobile” ammette Federico Zampaglione, che sul coraggio di mettersi in gioco (con i guantoni e no) ha costruito quella filosofia di vita che domani lo deposita assieme ai Tiromancino al Parco di Carugate, tra gli spostamenti del cuore di un album coraggioso e “sudato” come “Nel respiro del mondo”.

Anche se, a lavori ancora in corso, l’ennesima litigata con il fratello Francesco ha rimischiato le carte del gruppo romano, spingendo il compagno di Claudia Gerini a passare da un vincolo familiare all’altro con il coinvolgimento del padre Domenico, coautore di cinque pezzi. Un “genitore d’arte” come si definisce lui, docente di filosofia e già preside del Tullio Levi Civita, uno dei più importanti licei scientifici della capitale, che a settantotto anni ha scoperto grazie al figlio-boxeur una nuova vocazione. “Papà è sempre stato un mio principale punto di riferimento” spiega Federico che, oltre alla chitarra e al pugilato, ha pure quella passione per i film horror che gli ha consentito di costruirsi una solida reputazione da regista. “Quando ero ancora un adolescente con la testa piena di sciocchezze è stato Domenico a regalarmi la prima chitarra, per tenermi lontano dalle tentazioni dell’età”.

“Nel respiro del mondo” Zampaglione tira in qualche modo una riga sul passato per aprire la musica dei Tiromancino a nuovi stimoli. “Da appassionato di pugilato, amo raccogliere sfide” ammette. “E un nuovo album è sempre una bella gara su se stessi, sulle proprie capacità, così come lo è scrivere canzoni per Eros Ramazzotti, produrre un’icona del trash come Richard Benson o dirigere un video di Biagio Antonacci come m’è capitato di fare in questi anni. Ogni tanto affiora il bisogno di rompere col passato, di fuggire dalla quotidianità per vivere nuove avventure. Quando però ti riappropri di te stesso, dei tuoi spazi, il ritorno diventa la cosa più bella del mondo. A me, ad esempio, è capitato di dover ricominciare tutto da capo, ma avevo lo stato d’animo, le idee e la voglia di fare giusti per tornare a costruire. E la musica mi ha dato una mano”.

Il primo singolo “Piccoli miracoli” è un pezzo dalla parte delle donne poi inserito da Luca Lucini nel film “Nemiche per la pelle” con Margherita Buy e la stessa Gerini. “Ho spesso utilizzato la musica per cercare di capire meglio l’altro sesso; dalle donne, infatti, c’è sempre da imparare” ammette Zampaglione. “Se noi uomini, in fondo, rimaniamo un po’ bambini, le donne hanno una sensibilità molto più profonda, sofisticata, spesso complicata della nostra.”