Giovedì 18 Aprile 2024

"Tetto a 3.000 euro sbagliatissimo". Cantone boccia Renzi sui contanti

Siluro di Bersani: cancellare la Tasi prima casa è incostituzionale

Raffaele Cantone e il premier Matteo Renzi   (Ansa)

Raffaele Cantone e il premier Matteo Renzi (Ansa)

ROMA, 19 ottobre 2015 - LA SINISTRA Pd prepara la sua contromanovra. Una serie di proposte (inizialmente erano dieci) per cambiare la legge di Stabilità, tra cui spiccano due ‘no’, all’abolizione di Tasi-Imu ai ricchi e all’aumento del limite di contante utilizzabile, oltre alla richiesta di interventi su Sanità, flessibilità delle pensioni e contrasto alla povertà. Ma ieri, a far discutere, andando a ingrossare le fila dei critichi alle misure appena varate dal consiglio dei ministri, è stato una delle figure vicine all’esecutivo, Raffaele Cantone, a capo dell’Anticorruzione. Il provvedimento contestato è, appunto, l’aumento del limite per acquistare con i contanti, che la finanziaria ha portato da 1.000 (governo Monti) a 3.000 euro. «Sono assolutamente contrario – ha detto Cantone a Pescara –. La norma precedente aveva un valore soprattutto simbolico, cambiarla è sbagliatissimo, soprattutto in una logica di sistema: la lotta all’evasione ha bisogno di stabilità normativa, di scelte chiare e continue, non di sali e scendi». uesto non significa che l’incremento della soglia di banconote porti «automaticamente all’aumento dell’evasione fiscale, ma credo sia sbagliato risalire a 3.000. Una volta che si stabiliscono delle regole bisogna stare molto attenti a cambiarle», chiude il magistrato in aspettativa.    LA SINISTRA Pd, da parte sua, mette a punto una strategia di contrasto. L’ex capogruppo democratico alla Camera, Roberto Speranza, lancia l’idea di un sondaggio nel partito. «Sarebbe interessante consultare il Pd, i nostri iscritti – spiega –, per capire che opinione hanno sul taglio delle tasse sulla casa in legge di stabilità, su questo meccanismo da Robin Hood al contrario per cui si fa un regalino a chi ha già di più». All’assemblea di Rete Dem, altro soggetto interno critico con la leadership di Renzi e contrario alle infiltrazioni verdiniane, Speranza ribadisce il concetto: «La legge di Stabilità ha bisogno di notevoli modifiche, perché alcune delle proposte che sono arrivate rischiano di contraddire la nostra cultura e la nostra storia».    VA OLTRE Pier Luigi Bersani, che bolla, di fatto, come anticostituzionale l’addio alle imposte sulla prima casa per tutti, richiamandosi all’articolo 53 della Carta sulla progressività delle imposte. «Siamo ancora a sfidare l’intelligenza degli italiani – scrive su Facebook l’ex leader del Pd –. Le norme sulla casa introducono per via di fatto un 53 bis: chi ha di più paga di meno. Spero sia possibile discuterne». Ma la trattativa inizia in salita. Il viceministro dell’Economia, Enrico Morando non chiude a modifiche («Ci sono due mesi per discutere in Aula») ma pianta subito un paletto pesante. «Se dichiarassi che la legge di Stabilità è immodificabile, dovrebbe lei mandarmi a casa immediatamente il 118 – ironizza in un’intervista ad Affaritaliani.it –, ma l’asse fondamentale è data dall’abolizione dell’Imu-Tasi».