LA STORIA / Ecco la prima vittoria di Sweetie, bimba virtuale: condannato pedofilo online

Un giudice australiano ha condannato Scott Robert Hansen, un "sex offender" di Brisbane, sulla base delle prove raccolte durante l`operazione che ha visto al centro di tutto Sweetie, creata da Terre des Hommes, sezione olandese, per la lotta al turismo sessuale minorile tramite webcam.

Sweetie, la bambina virtuale che lotta contro la pedofilia online (Olycom)

Sweetie, la bambina virtuale che lotta contro la pedofilia online (Olycom)

Brisbane - 22 ottobre 2014 - E' la prima vittoria di Sweetie, la bimba virtuale in lotta contro la pedofilia. Un giudice australiano ha condannato  Scott Robert Hansen, un "sex offender" di Brisbane, sulla base delle prove raccolte durante l`operazione che ha visto al centro di tutto Sweetie, creata da Terre des Hommes, sezione olandese, per la lotta al turismo sessuale minorile tramite webcam. "Siamo lieti di questo grande risultato, anche perché il giudice ha ritenuto che il reato commesso fosse assimilabile a quello compiuto nei confronti di una bambina vera", dichiara Raffaele Salinari, presidente della Federazione Internazionale Terre des Hommes. "Ciò dimostra la validità del nostro metodo, che stiamo presentando alle Forze dell`Ordine di varie nazioni. Agire proattivamente utilizzando tecnologie come quella usata con Sweetie può dare il colpo di grazia a un fenomeno che ci preoccupa particolarmente, come quello dello sfruttamento sessuale via webcam".

LA CONDANNA - Il pedofilo australiano era stato condannato nel 1997 per reati simili. In questo caso è stato ritenuto responsabile di reati quali l`invio di foto oscene a un minore (Sweetie), il possesso di immagini pedopornografiche e la violazione delle restrizioni a lui imposte dalla precedente condanna. Oltre a due anni di prigione, l`uomo dovrà seguire un programma speciale per il trattamento della pedofilia. Sembra tuttavia che, avendo già passato 8 mesi in prigione prima della condanna, la sua permanenza in carcere sarà di solo 1 anno.  

LA TRAPPOLA - Grazie alla simulazione di una bambina virtuale di 10 anni filippina, ribattezzata per l'appunto Sweetie, accessibile nelle chat online, nel 2013 in meno di due mesi e mezzo i ricercatori di Terre des Hommes sono riusciti a identificare oltre mille adulti di 72 paesi pronti a pagare bambini nei paesi in via di sviluppo per prestazioni sessuali davanti alla webcam. Il "turismo sessuale" minorile tramite webcam è in grado di devastare la psiche delle vittime in modo analogo di un abuso fisico. I bambini coinvolti soffrono di mancanza d`autostima e depressione, mostrano sintomi di stress post-traumatico. Spesso sentono vergogna e hanno sensi di colpa per ciò che fanno; hanno comportamenti autodistruttivi, usano droghe e/o alcool per rilassarsi e trovare una via di fuga dai loro problemi.

PETIZIONE ONLINE - Questo fenomeno è in continua crescita e - data la semplicità delle attrezzature necessarie - potrebbe coinvolgere anche i minori dei paesi più industrializzati come l`Italia, che - con motivazioni diverse - si potrebbero prestare ad atti sessuali online. Dalla sua presentazione al pubblico, lo scorso novembre, la campagna di Sweetie è stata vista da oltre un miliardo di persone. La petizione online lanciata subito dopo la presentazione è stata firmata da oltre mezzo milione di persone, il che permette di fare pressione sui governi perchè adottino questo tipo di tecniche per identificare e condannare i pedofili sulla rete.