Trezzano sul naviglio, 11 luglio 2011 - Un progetto complesso, che va dal divertimento all’insegnamento fino al lavoro. Questo l’obiettivo delle attività promosse dal circolo Libertà e Lavoro di via Circonvallazione che, grazie al contributo di alcuni volontari, ha dato via ad un vero percorso di integrazione ai profughi che soggiornano a Trezzano sul Naviglio. Un percorso partecipato e di interscambio, capace di arricchire sia gli esuli scampati a guerre e massacri sia i trezzanesi che, attraverso queste testimonianze, possono conoscere realtà lontane, drammi e dolori che normalmente si apprendono in modo distaccato. «Ieri pomeriggio abbiamo disputato una partita di calcetto creando un po’ di svago e divertimento, un diversivo rispetto alla routine di tutti i giorni - spiega Fabio Bottero, consigliere comunale del Pd -.

È un appuntamento che si aggiunge alle iniziative intraprese dal circolo e che vogliono essere un’opportunità per i numerosi profughi accolti nella nostra realtà». Un percorso fatto passo dopo passo, giorno dopo giorno conquistando la loro fiducia e dando loro delle opportunità concrete, sia nel campo dell’interazione con la comunità locale che del lavoro. «In questi giorni – prosegue Bottero – stiamo realizzando delle videointerviste in cui ci raccontano le loro storie, le disavventure affrontate per arrivare fino a qui. Un’esperienza unica, che lascia intravedere il dramma che vivono queste persone».
 

Per i profughi trezzanesi sono state organizzate diverse iniziative: la principale resta il corso di italiano. «È incredibile vedere l’impegno e la precisione che ci mettono – prosegue il dirigente del Pd – sia in mattinata che al pomeriggio vengono loro insegnati gli elementi base della nostra lingua, in modo che possano comunicare più facilmente con tutta la popolazione». Non solo, grazie al pizzaiolo del circolo ad alcuni di loro è stata data la possibilità di imparare a fare la pizza, aprendosi così nuove opportunità lavorative. «È un settore dove c’è molta richiesta – conclude Bottero – speriamo di dar loro un’opportunità per trovare lavoro e integrarsi più facilmente».