San Giuliano Milanese, 26 gennaio 2014 - «Un cimitero islamico e un nuovo centro culturale, con moschea». Attraverso Muntaha Wahsheh, consigliera comunale di origine giordana, la comunità musulmana di San Giuliano rilancia due proposte che erano già state sottoposte al Comune. «Siamo in attesa di un riscontro ufficiale — ricordano gli immigrati — per poter organizzare al meglio la nostra presenza e la nostra attività sul territorio, nel rispetto delle regole del Paese che ci ospita».
La premessa: gli islamici residenti in città sono circa 1.500 e costituiscono il 25 per cento degli oltre 6mila stranieri di San Giuliano. Perciò già due anni fa i seguaci di Maometto avevano presentato in Comune la richiesta, supportata da 450 firme, di poter avere un’area per le sepolture. Un progetto cui gli stranieri non sembrano disposti a rinunciare. L’idea è quella di ricavare un’ala riservata dall’ampliamento del già esistente cimitero cattolico di San Giuliano.

«È sufficiente che questo settore sia rivolto verso la Mecca, come prescrive la nostra religione; per il resto siamo disponibili ad adattarci alle modalità di sepoltura occidentali», spiega la consigliera giordana, eletta tra le fila del Pd, lo stesso partito del sindaco. «Oggi — prosegue — la mancanza di un luogo dedicato costringe le persone colpite da lutti a notevoli spese per il trasporto delle salme nel Paese d’origine. Se i familiari del defunto non riescono a farsi carico dei costi, interviene la nostra comunità con contributi e donazioni. Molte di queste situazioni vengono gestite da Sabil, l’associazione araba che opera a San Giuliano da nove anni e che in più di un’occasione si è occupata della raccolta di fondi per le persone in difficoltà, o senza lavoro».

Il sindaco Alessandro Lorenzano si è già detto favorevole alla proposta, manifestando la propria disponibilità anche in occasione della visita, a San Giuliano, dell’ambasciatore giordano in Italia Zaid Al Lozi. La stessa Asf (l’azienda speciale che gestisce, tra l’altro, i servizi cimiteriali) guarda con favore all’iniziativa. «Allora vogliamo vedere concretizzato il progetto — ribadisce Muntaha Wahsheh — Non è più possibile aspettare». Un’altra richiesta che è stata depositata in municipio è la cessione, all’associazione Sabil, di un terreno pubblico per la costruzione di un centro culturale islamico, comprensivo di una zona per la preghiera. Un tema che ha suscitato reazioni contrastanti, con un notevole dibattito tra cittadini e partiti politici. L’esecutivo Lorenzano non ha ancora esaminato nel dettaglio la questione, mentre la Lega Nord ha organizzato una petizione per dire no.

alessandra.zanardi@ilgiorno.net