Motta Visconti, 16 giugno 2014 -  Incredulità e dolore. Sono questi i sentimenti che attraversano la mente di chi conosceva Cristina e i piccoli Giulia e Gabriele, uccisi nella loro villetta a Motta Visconti dal marito e padre Carlo Lissi. Su Facebook in tanti ricordano le tre vittime di una strage incomprensibile. E in paese in tanti si domandano come sia potuta questa tragedia: "Erano una famiglia unita e felice".

IL PAESE INCREDULO: "UN PAPA' AFFETTUOSO" - Incredulità e stupore a Motta Visconti per la svolta nelle indagini sull' omicidio di Maria Cristina Omes e dei suoi due figli dopo la confessione del marito Carlo Lissi. ''Ci sembra impossibile, un papà così affettuoso - dice il vicino che abita nella villetta al civico numero 20 confinante con quella della strage - proprio in questi giorni mi ha detto che stava montando la piscina in giardino per i suoi bambini''. ''Una famiglia così unita e felice, sentivamo la bambina cantare tutto il giorno e quando un bimbo canta vuol dire che e' sereno e felice'' ha raccontato un'altra vicina che abita sempre in via Ungaretti, nella casa di fronte. 

Nessuno riesce a credere che quel giovanotto, come lo chiamano, cosi' a modo, sobrio alle volte anche un po' riservato, abbia potuto commettere una efferatezza simile. ''Quando non lavoravano, sia la mamma sia il padre trascorrevano tutto il loro tempo coi bambini - raccontano ancora i vicini - li vedevamo uscire con le biciclette, adesso che era arrivata l'estate di sera a piedi per andare a comprare il gelato''. Lo shock nella via è ancora molto forte, l'altra notte quasi tutti erano svegli perche' la partita era appena finita, quando hanno sentito le urla di Carlo Lissi. Alcuni di loro prima ancora che arrivassero carabinieri e ambulanze sono entrati in casa e si sono trovati di fronte la drammatica scena. 

UNA CANDELA SU FACEBOOK - Una candela accesa in primo piano con la luce di altre candele sullo sfondo: è questa l'immagine che molti amici di Maria Cristina Omes hanno iniziato a mettere da ieri sera su Facebook al posto della foto del loro profilo. Un modo per ricordare la mamma uccisa con i suoi due bambini dal marito, Carlo Lissi, sabato scorso. E se gli amici hanno scelto le immagini per dedicare un pensiero a Maria Cristina, altri hanno preferito lasciare messaggi sulla pagina Facebook della mamma di Motta Visconti e anche in quella del marito, assassino reo confesso. Si va da parole di dolore e stupore (''Non capisco come si fa ad uccidere parte di te''), ad altre di ribrezzo e condanna (''assassino immondo'', ''a morte''). I messaggi più condivisi di Maria Cristina sono l'ultima frase che ha scritto su Facebook, solo dieci giorni fa, ''Anche se nella vita tu ci sei per tutti non è detto che tutti ci siamo per te'' e una foto che aveva caricato a maggio ''non trattarla male, mai. Potrebbe starci male e poi sentirsi ferita. E credici quando una donna è stata ferita, cambia''.

L'AZIENDA DOVE LAVORA LISSI: "NON DICIAMO NULLA" - ''Abbiamo ricevuto tassative disposizioni di non dire nulla, se aggiungo una sola parola mi licenziano''. Così risponde l'impiegata al banco informazioni della Wolters Kluwer, la multinazionale dove lavora Carlo Lissi. ''E' ovvio che siamo rimasti tutti senza parole e sbalorditi - ha aggiunto un collega in uscita per l'ora di pranzo - ma ci è stato esplicitamente chiesto di non parlare con nessuno di questa terribile storia''. La sede italiana della multinazionale olandese si trova in uno dei tanti edifici alla periferia di Assago, in viale Milanofiori, tra centri direzionali, grandi hotel e grandi centri commerciali. Nella sede italiana lavorano circa 500 persone.