Assago (Milano), 25 aprile 2014 - La Corte dei Conti della Lombardia dà ragione alle opposizioni: accertato per il 2011 «il mancato rispetto del patto di stabilità interno derivante dalla violazione di norme contabili e da atti e comportamenti elusivi del precetto normativo». La vicenda riguarda l’alienazione da parte del Comune di alcune cappelle del cimitero, vendute a un privato a fine dicembre 2011 e «restituite» il 2 gennaio 2012. L’acquirente, un’azienda del territorio, le aveva comprate come investimento e l’operazione si era conclusa il 31 dicembre. Ma il 2 gennaio, saputo che le cappelle avrebbero dovute essere intestate a privati, ha rinunciato all’acquisto.

«Cade così la protervia di un sindaco che da tre anni sbandiera in tutte le televisioni e sui giornali la presunta “virtuosità” del suo operato. Il bilancio 2011 per il quale il Comune era stato “premiato” è stato gonfiato con entrate inesigibili, solo per poter dimostrare di rispettare il patto di stabilità – spiega Simona Piccolo candidata sindaco della lista civica Il Bene in Comune -. La Corte dei Conti ha ordinato al Comune di “rimuovere le irregolarità accertate” e ha applicato la sanzione prevista per legge». In caso di sforamento del patto di stabilità i Comuni non possono prevedere per l’anno successivo lo sforamento, spese superiori alla media dei bilanci dei tre anni precedenti. Inoltre come «sanzione» viene applicata una riduzione del 30% sulle competenze a sindaco e assessori.


«L’effetto della disposizione - rincrara Piccolo - sarà di inibire i prossimi amministratori nella loro attività di gestione, con conseguenze sulle condizioni di vita degli assaghesi nel prossimo futuro. Questa ordinanza dimostra la correttezza delle motivazioni che hanno portato i consiglieri di opposizione a fare ricorso nel maggio 2012 alla Corte dei Conti proprio sul bilancio 2011».

Ma il sindaco Graziano Musella non ci sta a vedere accusata la sua giunta e i funzionari del Municipio. «Non è ancora stato definito nulla, abbiamo presentato ricorso alla sezione delle Corti dei Conti riunite di Roma. Per ora la Corte lombarda ha affermato che alcune partite dovevano essere registrate come “partita di giro” e non come entrata e uscita. Fatto che se venisse confermato anche da Roma, comunque non cambierebbe nulla per le casse del Comune che sono solide con 22 milioni di euro di attivo. Non abbiamo fatto pagare Imu e tasse varie ai nostri cittadini, garantendo servizi di prima qualità e continueremo su questa strada. Capisco che la campagna elettorale sta entrando nel vivo, ma sarebbe meglio attendere la fine del procedimento».

Musella fra l’altro ricorda che nel 2008 era già stato sforato il patto di stabilità dall’attuale opposizione, senza ricadute sui cittadini e sui servizi. «Loro hanno speso 1,2 milioni di euro per realizzare le cappelle rimaste sul gobbone del Comune e che costano 30 mila euro l’anno di manutenzione».<WC1>

massimiliano.saggese@ilgiorno.net