Cesano Boscone (Milano), 24 aprile 2014 Ufficialmente settimana prossima, lunedì o venerdì. Nei corridoi si dice già stamattina, in gran segreto, per un breve giro conoscitivo. Mentre Silvio Berlusconi firmava ieri pomeriggio per l’affidamento ai servizi sociali, la Sacra Famiglia di Cesano Boscone si preparava ad accogliere il volontario più illustre. Gesti discreti, per non turbare la vita fragile di disabili e anziani, ospiti del paese nel paese: il carabiniere che entra in borghese per verificare che tutto sia a posto, il dirigente della Fondazione che — anche lui — controlla, ragiona, immagina le migliori soluzioni per la sicurezza insieme a un rappresentante dei Rangers, vigilanti privati. E ancora, mentre l’accesso all’ingresso principale resta libero, chi entra in auto dall’ingresso carrabile deve farsi riconoscere. «Sta cambiando il vento, vero?», chiede un parente, infastidito. Niente di più, perché la routine di questa casa di cura non deve essere stravolta. E infatti così è: i pazienti dalla mente incerta passeggiano come sempre tra i vialetti, alcuni escono in città, ché tanto li conoscono tutti. Quelli piegati nel fisico si godono la primavera nel giardinetto subito fuori la propria residenza. Sarà il sole, saranno i giorni festivi, l’atmosfera è quasi sonnolenta.

Ma tutto questo proprio perché l’ex cavaliere non è ancora arrivato. Voci lo davano per quasi certo anche ieri, prima o dopo l’appuntamento all’Uepe a Milano. Quando arriverà porterà scompiglio. Già lo ha portato tra chi dovrà organizzare, gestire, semplicemente lavorare. Le stesse voci non confermate sostengono che prima di iniziare il servizio fra una settimana farà un blitz questa mattina, per prendere contatti con i vertici della Fondazione, per capire come muoversi. Poi partirà per Roma. I dipendenti, se sanno, non dicono. Le date rimbalzano, sia dentro che fuori la Sacra Famiglia. Ufficialmente il progetto su cui si baserà il percorso di reinserimento di Berlusconi, condannato per frode fiscale, non è stato ancora redatto. I vertici dell’ente devono incontrare ancora quelli dell’Uepe. L’incontro potrebbe avvenire già in questi giorni prefestivi per fare in modo che tutto sia pronto perché l’inizio sia fissato il 28 aprile, come sostengono alcuni, o il 2 maggio, come dicono altri.

Di certo c’è che l’ex premier dovrà scontare la pena alternativa presentandosi quattro ore alla settimana (o il lunedì o il venerdì, avendo la possibilità di recarsi a Roma dal martedì al giovedì) alla Sacra Famiglia. Seguirà un breve corso di formazione destinato a tutti i volontari, poi si dedicherà ai pazienti anziani nella sede principale della Fondazione. A fare cosa? «I nostri ospiti sono persone anziane, malate. Intorno a loro c’è una rete di professionisti», dicono ancora dalla dirigenza. Tradotto, potrà fare loro compagnia e poco di più . «Non è una cosa da sottovalutare — ancora dalla Fondazione —. Ai pazienti fa molto bene».

di Valentina Bertuccio D'Angelo