Cesano Boscone (Milano), 17 aprile 2014 Cosa farà Silvio Berlusconi per gli ospiti della Sacra Famiglia? È l’interrogativo cui si cerca — invano — di dare una risposta. I dettagli del progetto presentato all’Uepa (Ufficio per l’esecuzione delle pene esterne) da Sacra Famiglia e Caritas non si conoscono nel dettaglio e, a oggi, l’unica certezza è che Berlusconi presterà il suo servizio quattro ore a settimana, nell'istituto e non in una sede distaccata.

L’ipotesi Villa Sormani sembra quindi ormai naufragata, dopo aver tenuto testa per l’intera giornata di martedì. Questo, almeno, quanto appreso dopo l’incontro informale tra il sindaco Vincenzo D’Avanzo e il direttore generale di Sacra Famiglia Paolo Pigni. In effetti, la presenza di Berlusconi tra le mura della fondazione sarebbe più gestibile anche dal punto di vista della sicurezza.

Infatti attraverso l’accesso sul retro, il passo carraio che affaccia sul Comune di Milano, il Cavaliere e probabilmente la sua scorta potranno accedere in sicurezza al luogo della pena.  Anche il via vai di eventuali curiosi potrebbe essere meglio impedito. Anche le ripercussioni sul traffico sarebbero limitate. Un problema, questo, che si potrebbe eludere anche in un altro modo: optando per un viaggio in elicottero e un atterraggio sul campo da calcio nell’istituto.

Intanto alcune ripercussioni si sono già verificate. Oltre all’assedio di cronisti e televisioni, nella notte è stato rubato il pullmino per il trasporto di anziani e disabili che frequentano anche il centro diurno di Sacra Famiglia, Villa Sormani per l’esattezza. Una semplice causalità? Il furto è successo tra mercoledì e giovedì: il furgone, di proprietà della Adp, onlus cooperativa, era parcheggiato come sempre vicino a casa dell’autista. Lui, dopo una giornata di lavoro, lunedì l’aveva lasciato in via privata Mulino, a Buccinasco. La mattina seguente, il furgone era sparito. Il mezzo, un Ducato strutturato per il trasporto di disabili e quindi con tanto di pedana mobile per far salire anche disabili in carrozzella, è bianco e, oltre al logo Privata Assistenza di cui la cooperativa è licenziataria, ha due strisce che lo identificano. Secondo la direzione della cooperativa Adp il furto potrebbe anche essere stato effettuato su commissione o per dispetto. Difficile che un mezzo simile venga utilizzato per compiere rapine o altro. «Chi lo vedesse circolare — spiegano — è pregato di avvisare l’azienda che ha sede proprio davanti all’istituto, in piazza monsignor Pogliani, telefono 02/4408742. Senza quel mezzo, non possiamo coprire tutti i servizi».

di Francesca Santolini