Milano, 15 aprile 2014 - Silvio Berlusconi ai servizi sociali alla Fondazione Sacra Famiglia di Cesano Boscone, in provincia di Milano “con impegno di almeno una volta alla settimana e per un tempo non inferiore a quattro ore consecutive". Sorpreso Paolo Pigni, il direttore generale: "Noi non abbiamo fatto nessuna richiesta. Non ce lo aspettavamo. La notizia l'abbiamo appresa dalla stampa''. La struttura nel paese dista una quarantina di chilometri da Arcore, dove vive l'ex premier. Le principali aree di intervento della Fondazione Sacra Famiglia sono servizi residenziali, diurni, ambulatoriali, domiciliari per anziani, attività di riabilitazione, assistenza psichiatrica, con una Comunità Protetta ad alta Assistenza, servizi e cura per persone disabili. 

LA STORIA DELA STRUTTURA - Fondata nel 1896 da don Domenico Pogliani,per il quale è in corso la causa di beatificazione, la Casa della Sacra Famiglia nasce come ospizio “per gli incurabili della campagna”, soprattutto per offrire assistenza in una zona, fuori dalla città, dove mancavano completamente forme di sostegno. A succedere a don Pogliani alla guida della Sacra Famiglia fu monsignor Luigi Moneta che tra il 1921 e il 1955 creò 18 nuovi reparti, aprì le sedi di Intra e Premeno, le case di Cocquio Trevisago (VA) e Andora (SV), costruì il teatro e la lavanderia, ampliò la Chiesa presso la sede di Cesano Boscone e organizzò i primi soggiorni estivi all’esterno dell’Istituto. Nel 1955 - secondo quanto spiega la Fondazione sul proprio sito - gli ospiti assistiti nelle varie sedi della Sacra Famiglia sono quasi 3.500; pochissimi i laici, oltre 100 le suore che prestano servizio nella struttura.

Negli anni della guerra, dell’occupazione tedesca e della repubblica di Salò, su richiesta del Cardinale Ildefonso Schuster, Moneta offrì ospitalità anche a circa 40 sacerdoti per i quali il Cardinale di Milano aveva ottenuto il domicilio coatto in sostituzione della pena detentiva del carcere. Piero Rampi prese il posto di Moneta, prima come direttore (sino al 1977) e poi come presidente dell’Istituto. in questi anni l’istituto “realizza una vera e propria riconversione” e con la legge 118 del 1971, l’Istituto Sacra Famiglia diventa centro interregionale di riabilitazione e si dota quindi di tecnici, palestre, strutture e servizi specializzati.

Alla fine degli anni Settanta, si riduce notevolmente il numero degli assistiti (1600 ospiti a degenza piena). I laici entrano in numero massiccio nella struttura, affiancando l’attività delle religiose. Dopo Monsignor Rampi l’Istituto è presieduto da Monsignor Attilio Nicora che nel 1989 lascia la presidenza a Monsignor Enrico Colombo. Nel 1997 la Sacra Famiglia abbandona la veste giuridica pubblica di Ipab e assume quella privata di Fondazione Onlus. Oggi la Fondazione “è riconosciuta come gestore plurimo di una rete molto variegata di servizi sanitari e assistenziali e garantisce cure continuative alle disabilità cognitive di bambini, adulti e anziani in regime residenziale, diurno, ambulatoriale e domiciliare"