Rozzano, 10 aprile 2014 - Quaranta gradi nelle aule della scuola, nella città dove gli inquilini delle case popolari protestano per il caro riscaldamento. A denunciare l’assurda vicenda rischiosa anche per la salute degli alunni, è stato Gianni Ferretti capogruppo in consiglio comunale del centrodestra che candidatosi a primo cittadino alle prossime elezioni amministrative, stava effettuando un sopralluogo sullo stato d’essere degli edifici pubblici sul territorio. Questa mattina era in programma la visita alla scuola media di Quinto Stampi.

“Una volta all’interno dell’edificio ho percepito una sensazione di malessere a causa del calore e allora ho chiesto ad un collaboratore di procurarmi un termometro per verificare la temperatura e nelle aule c’erano 40 gradi e caloriferi accesi. A parte la prescrizione regionale della possibilità di erogare il servizio di riscaldamento sino al 15 aprile, è inammissibile che Ama continui a riscaldare i locali pubblici in giornate di sole con temperatura esterna di oltre 20 gradi – denuncia Gianni Ferretti. Qualcuno si chiede perché i costi del teleriscaldamento siano alti: ecco una delle risposte. Perché vogliamo arrostire i nostri figli!”.

La questione è particolarmente accesa a causa delle spese di riscaldamento pagate dagli inquilini Aler che sono cresciute dal 2011 ad oggi del 96%, arrivando a costare mediamente 129,04 euro mensili pari a 1548,48 euro annui a famiglia. “Oltre a immettere calore in rete, dovrebbe esserci una gestione termica negli edifici allacciati. La scuola non ha alcun controllo delle temperature interne ai locali e son stati costretti a far svolgere le lezioni ai piani bassi, dove l’effetto combinato del riscaldamento e dell’insolazione è minore”.

Ferretti porterà la vicenda all’attenzione del consiglio comunale e sta verificando se vi siano i presupposti per un esposto alla Asl e alle forze dell’ordine a tutela della salute degli alunni. Gli operatori scolastici, sempre secondo secondo Ferretti, hanno denunciato  il tutto, ma ad oggi nessuno è intervenuto, nemmeno a spiegare i fatti. Il forte caldo nelle aule sarebbe anche all’origine di una nota sul diario, presa da un alunno “colpevole” di aver chiesto di essere allontanato dai caloriferi.