San Giuliano, 10 marzo 2014 - È nato in automobile, sotto gli occhi spaventati ma allo stesso tempo pieni di gioia di papà Bernard e di mamma Magielyn: così ha fatto il suo ingresso nel mondo il piccolo Justin, 2 chili e 850 grammi. La sua nascita era prevista per il 9 aprile, ma l’altra mattina all’alba la donna ha iniziato ad avvertire le contrazioni. Ha avvisato il marito, il cognato e la mamma. La famiglia è subito partita in direzione dell’ospedale, ma prima di arrivarci, sulla via Emilia, ha dovuto fermarsi perché il bimbo stava nascendo. Mentre la donna 31enne assistita dal marito e dalla madre dava alla luce il piccolo, il cognato ha lanciato l’allarme. Sul posto sono intervenuti i volontari della Croce rossa di San Donato e l’automedica: ma al loro arrivo il neonato era già venuto al mondo. Al personale medico non è rimasto che passare le forbici al papà del piccolo che ha tagliato il cordone ombelicale. Poi, il bimbo avvolto in una coperta termica e la donna sono stati trasportati d’urgenza in ambulanza al vicino Ospedale di Vizzolo Predabissi, dove sono ricoverati.

Entrambi stanno bene. «È avvenuto tutto in dieci minuti – racconta Magielyn -: non sono riuscita ad aspettare l’arrivo in ospedale. È stata un’esperienza unica: eravamo spaventati ma quando abbiamo capito che tutto era andato per il meglio la gioia è stata incontenibile». Di origine filippina, la famigliola vive a San Donato insieme agli altri tre figli: due maschietti e una femminuccia. «Con gli altri bambini ho avuto un parto normale – prosegue la giovane mamma – ma questo è stato velocissimo!».

La gioia per il lieto evento è stata condivisa da tutti, dal personale medico dell’ospedale e soprattutto da coloro che per primi hanno soccorso la donna. «Solitamente interveniamo su tragedie: lo scenario sono pozze di sangue sull’asfalto, persone sole e abbandonate o liti tra ragazzotti che si accoltellano per nulla – spiega Franco, uno dei 400 volontari della Croce rossa di San Donato – questa volta una bella notizia; uno di quegli episodi che ti ripagano dei sacrifici che fai e ti fanno vedere il lato positivo del volontariato. In oltre dieci anni di servizio avrò assistito a episodi simili due o tre volte e ogni volta è una grande emozione».

francesca.santolini@ilgiorno.net