Buccinasco, 8 gennaio 2014 - I nomi, anzi i cognomi, sono sempre gli stessi. Si ripetono nelle inchieste giudiziarie degli ultimi anni che, dopo l’operazione Nord-Sud degli anni ’90, sono tornate a parlare di criminalità organizzata nel Nord Italia. Se vogliamo essere più precisi di ‘ndrangheta nei comuni del sud Milano dove, le cosche calabresi della locride, hanno allungato e radicato i loro tentacoli. “E’ incredibile come si riescano a rigenerare – spiega David Gentili, dal 2012 presidente della commissione antimafia del consiglio comunale e coordinatore regionale di Avviso Pubblico – questo è il segno evidente che c’è un problema di tipo culturale; che nel nostro paese gli imprenditori e i politici sono ancora culturalmente arretrati. Ecco perché è importante la formazione ma, anche, che sia i partiti che i cittadini prestino attenzioni a tutti i tipi di elezioni e soprattutto alle amministrative, dove le mafie tenteranno di piazzare i loro candidati e influire con importanti pacchetti di voto”.

Informarsi, conoscere, sono questi alcuni degli aspetti su cui punta la lotta alla criminalità organizzata che proprio dal capoluogo lombardo cera di varcare la cortina di omertà con atti concreti, rendendo il lavoro degli esperti trasparente e sdoganando l’argomento mafie fino a pochi anni fa inserito solo  negli atti delle forze di polizia o tenuto secretato insieme ai settore in cui era particolarmente presente. “Siamo il primo Comune in Italia che sta studiando un protocollo per segnalare le operazioni sospette che riconducono al riciclaggio – prosegue gentili – fino ad ora,  la legge 231 del 2007 è stata applicata solo per banche e intermediari, noi siamo convinti si debba applicare a tutte le operazioni che riportano a  questo fenomeno. Oggi abbiamo a disposizione una serie di informazioni eccezionali: anagrafe, camere di commercio, permessi edilizi : incrociando i dati abbiamo iniziato a combattere l’evasione ma potremmo fare altrettanto per il riciclaggio di denaro sporco”.

Proprio sugli strumenti amministrativi che possono essere a disposizione delle amministrazioni  pubbliche  sta lavorando la commissione che  per garantire informazione  trasparente e senza confine mette on-line i risultati del loro lavoro. Un lavoro che spazia in tutti i campi. “Anche il tema dell’estorsione è sottovalutato - prosegue Gentili – eppure con i risultati delle inchieste abbiamo la certezza che  che il pizzo venga pagato da certe categorie più deboli”. Per questo verrà presto aperto uno sportello anti racket ed usura. Ma, uno dei settori in espansione, oltre a quello dei pubblici esercizi, secondo Gentili è anche quello dei mercati e delle feste di via. “La presenza delle famiglie e delle modalità mafiose con cui vengono gestite certe iniziative – conclude il presidente – sono segnali chiari che devono generale attenzione in questo che potrebbe essere un nuovo settore in espansione”.