di Massimiliano Saggese

Rozzano, 13 settembre 2013 - Per ripianare il buco di bilancio dell’Aler, 207 per tutte le 13 agenzie lombarde (a Milano è di 120 milioni) «con finanziamenti regolari l’arco cronologico più appropriato è di 4-5 anni»: questa la valutazione fatta ieri dal commissario dell’Agenzia milanese per l’edilizia residenziale pubblica, Gian Valerio Lombardi, in audizione davanti alla commissione Territorio del Consiglio regionale. Lombardi ha anche spiegato che il collegio commissariale «proporrà alla Regione di fare a meno delle società non strategiche» legate ad Aler Milano e di «dismettere la parte di patrimonio non strategica».

Sono circa 50mila le famiglie che attendono una casa popolare, solo duemila fra Rozzano e Pieve Emanuele, quest’ultimo attende la partenza dei lavori per la realizzazione di 375 alloggi, ma intanto tutto scricchiola e aumentano i problemi di cassa dell’ente. Guai ormai noti da anni soprattutto a Rozzano dove dal 2012 le autogestioni «lottano» per ottenere i pagamenti delle imprese di pulizia. E Proprio Rozzano, che ha un patrimonio di case popolari pari a circa 6mila unità «partecipa» con una morosità degli inquilini pari a 1,7 milioni di euro al buco complessivo dell’azienda di viale Romagna che è di 52,7 milioni di euro.

Solo a Milano i canoni di locazione coprono appena il «52-53% dei costi» e attualmente la morosità degli inquilini ammonta a 52,7 milioni di euro. Per Lombardi, su Aler «pesa la gestione del welfare» e «non si può pensare che un ente con 100mila appartamenti possa mantenersi con canoni medi da 100 euro». Bisogna «provvedere a individuare fonti di finanziamento per questi enti», perché al netto di morosità e altre inefficienze «i canoni oggi coprono il 50-60 per cento delle spese da sostenere, sì e no», ha detto ancora l’ex Prefetto, secondo il quale una soluzione dovrebbe essere che Aler «incassi un canone standard e lasci la gestione del welfare agli enti locali».

«Il Commissario Lombardi ha confermato la situazione di difficoltà che grava sul bilancio dell’Aler. Una difficoltà avvalorata non solo dai numeri, con un totale di costi e mancati introiti di tutte le 13 Aler , ma anche dalla consapevolezza che il piano di rientro richiede una durata di 5 anni e non di 3 come era stato ipotizzato in precedenza», spiega il consigliere regionale Pd Onorio Rosati -.

Su questi presupposti due sono le questioni sul tavolo non più rinviabili. Innanzitutto la necessità di avere al più presto i dati delle singole Aler così da avere un quadro reale della situazione e proseguire celermente con l’iter di riforma della legge sulla Casa che dovrà trovare il suo compimento a dicembre. Inoltre sarà indispensabile trovare finanziamenti pubblici e privati per poter affrontare l’annoso problema della carenza di case popolari che vede 50 mila famiglie in lista d’attesa per l’assegnazione di un alloggio».

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