Pieve Emanuele, 25 luglio 2013 - Cacciano le nutrie ma spaventano mezza città. Paura l’altra sera al quartiere delle Rose per degli spari che hanno squarciato il silenzio della notte. Allarmati molti cittadini hanno chiamato il 112 per segnalare l’evento ma alla fine sono stati tranquilizzati: erano «operatori faunistici» a caccia di nutrie. La cronaca. Martedì sera per i pievesi che abitano nelle case che affacciano sui campi agricoli verso Basiglio (via delle Rose e via dei Pini) è stata una nottata di paura a causa di alcuni colpi sparati a tarda sera, fra le dieci e mezzanotte. Prima è stato udito uno sparo, pochi minuti dopo, un secondo e poi ancora un terzo. Molti cittadini allarmati hanno tempestato di chiamate il centralino del 112 che ha inviato una pattuglia sul posto. Ma gli spari sono proseguiti ancora; dopo le 23 sono stati uditi ancora tre, quattro colpi. Poi il silenzio.

La paura si è diffusa anche in rete, soprattutto sui profili dei quartieri come quello Facebook «Amici di via delle Rose». C’è anche chi è sceso per strada per assicurarsi che non vi fossero persone ferite. La verità però si è scoperta la mattina seguente. I carabinieri hanno rassicurato i cittadini che hanno richiamato per sapere cosa fosse accaduto e hanno spiegato che non c’era nulla di cui preoccuparsi: erano solo i cacciatori di nutrie autorizzati che avevano informato preventivamente il comando carabinieri. Si tratta di operatori faunistici che hanno seguito un corso in Provincia e sono autorizzati a sparare alla nutrie, ritenute dannose.

Parenti dei castori, questi roditori, non avendo predatori naturali e riproducendosi molto velocemente, hanno invaso le campagne della provincia milanese. Per cacciarli in questa stagione, però, bisogna attendere la sera, perché escono dalla tane solo nelle ore più fresche. «Potrebbero almeno avvisare anche i cittadini delle zone interessate alla caccia — lamentano dal comitato di quartiere di via delle Rose — visto che sparano in orari notturni e vicino alle abitazioni. Altrimenti creano solo allarmismi inutili».

massimiliano.saggese@ilgiorno.net