di Massimiliano Saggese e Francesca Santolini

Rozzano, 5 giugno 2013 - Terremoto nel mondo del movimento terra: epicentro nel Sud-Ovest milanese. Otto persone sono state arrestate ieri a Rozzano, Pieve, Binasco, Casarile e San Donato nell’ambito di un’operazione condotta dal Nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Milano. «Fly Hole», il procedimento di indagine scaturito da «Infinito» — l’operazione che ha azzerato i vertici delle cosche in Lombardia — ha permesso, oltre agli arresti eccellenti, il sequestro preventivo di due impianti di gestione dei rifiuti, delle quattro società degli arrestati e l’apposizione di sigilli a 29 automezzi pesanti utilizzati per il movimento terra.

Come dimostra l’indagine, gli indagati agivano nei comuni del Sud Milano: in questo lembo di provincia avevano la sede operativa delle società coinvolte avevano trovato anche i luoghi ideali nei quali scaricare abusivamente i rifiuti, traendone un illecito profitto. Un giro di miliardi di euro che ha portato a Rozzano all’arresto dei fratelli Antonio e Giuseppe Carpineto e del figlio di quest’ultimo, Angelo, titolari dell’omonima società con sede a Pive Emanuele, in via Curiel e in via Gobetti.

Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti anche la Elle Elle. Nelle sedi di Casarile e Binasco sono stati posti sotto sequestro alcuni mezzi. Sempre a Binasco nei guai è finita anche la Cosentino autotrasporti. In carcere insieme con Orlando Liati e Stefano Lazzari, questa mattina è finito anche Diego Spinelli, 40enne giussanese, titolare insieme con il fratello minore Mauro (posto ai domiciliari) della EcoFly di Milano. Secondo quanto appurato dagli investigatori, la EcoFly e la Carpineto di Pieve Emanuele gestivano due impianti di smaltimento che certificavano falsamente di trattare i rifiuti speciali che ricevano dalla ditta di autorasporti Elle Elle o da ditte a essa collegata.

In realtà secondo quanto appurato dal monitoraggio fatto dai carabinieri del Noe di Milano tra la fine del 2007 e l’inizio del 2012, i rifiuti prodotti nel corso delle opere di demolizione, ristrutturazione e bonifica ad esempio nei cantieri del teleriscaldamento per conto di A2A o per il centro commerciale Carrefour di Assago, non solo non venivano trattati ma finivano sversati in due cave dismesse, quella di San Rocco al Porto (Lodi) e nella Molinetto di Romentino (Novara), oltre che alla cascina Tecchione di San Donato Milanese.

E proprio l’amministratore della Molinetto, il 63enne cosentino Francesco Giugni, è l’ottava persone a cui i militari hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare, nel suo caso ai domiciliari. Un lavoro redditizio quello della movimentazione terra e dello smaltimento rifiuti: non a caso proprio in questi settori la criminalità aveva allungato i suoi tentacoli. Nel 2008, l’operazione Cerberus aveva evidenziato come le famiglie Barbaro-Papalia avevano instaurato una sorta di monopolio. Da questa operazione sono nate poi la Parco Sud e la Parco Sud II che hanno evidenziato l’evoluzione della criminalità organizzata con il coinvolgimento di imprese pulite.