San Donato Milanese, 12 aprile 2013 - «Questa è una città bastarda, lo dico fuori dai denti, io sono il sindaco di San Donato che è bastarda». La frase sta sconvolgendo il centro dell’hinterland: una doccia sulla testa dei cittadini. Sono le parole pronunciate da Andrea Checchi durante un incontro riservato sulla vicenda del «Club House», un progetto per l’apertura di un locale per giovani congelato da quasi un anno. La frase di Checchi (Pd) è stata registrata di nascosto da uno uno dei ragazzi del progetto e, dopo essere stata inserita all’interno di un lungo video che ripercorre la storia del progetto è finita su YouTube. A San Donato si è scatenato l’inferno. Il sindaco minaccia una querela per diffamazione ma, intanto, in poche ore il video ha superato gli 11mila e 600 clic. Una valanga di commenti sta facendo impazzire il web. Tutta la città ne parla.

Al centro della contesa c’è l’affidamento della gestione di un locale realizzato nel parco del Laghetto di via Europa. Tutto è iniziato quasi un anno fa, quando i ragazzi hanno presentato all’ex sindaco Mario Dompè un progetto per trasformare lo spazio in un punto di autogestito, con musica e attività per il tempo libero. Prima è stato lanciato un bando, al quale però i ragazzi non hanno partecipato perchè, secondo quanto afferma l’autore del video, gli orari di apertura erano troppo restrittivi e rischiavano di penalizzare il progetto. Quindi sono cominciate delle trattative che hanno portato all’affidamento diretto con quella che, tecnicamente, si chiama «procedura negoziata»

Ma le elezioni comunali hanno bloccato tutto. Le solite pastoie della burocrazia hanno fatto saltare i nervi ai ragazzi, che qualche giorno fa sono passati alle maniere forti. «Stiamo verificando la corretta gestione di tutte le procedure interne precedenti e successive all’indizione della gara. Indubbiamente si sono verificati problemi sulla tempistica e nella comunicazione con la controparte, ma i nodi di tipo legale rispetto ai tempi e ai modi dell’assegnazione erano tali da non consentire una soluzione rapida dell’iter», precisa una nota del Comune. I legali del Comune stanno valutando il video per capire se ci sono gli estremi per la denuncia. Nella sequenza finita in rete, Checchi fa capire che in questa vicenda qualcosa è andato storto, senza spiegare il perché.

«L’amministrazione intende chiarire che non ha avviato nessuna guerra nei confronti di un proprio concittadino, né ha assunto atteggiamenti di vessazione verso chicchessia. La vicenda è assai più complessa e delicata rispetto a quanto emerge dal video. Un video, oltretutto, costruito con fonti fortemente discutibili quali le registrazioni di conversazioni private e le estrapolazioni di frasi o singole parole da contesti ben più ampi e articolati».

patrizia.tossi@ilgiorno.net