San Giuliano Milanese, 3 aprile 2013 - E' stata sventata una truffa da 260mila euro dai carabinieri di San Giuliano Milanese che martedì pomeriggio, in zona Rubattino a Milano, hanno fermato due uomini colpevoli secondo l'accusa di truffa ai danni di una delle maggiori società operante nel campo della distribuzione dei prodotti informatici, un colosso a livello mondiale con una sede a San Giuliano Milanese. La truffa, molto ben ingegnata e articolata, era stata studiata nei minimi dettagli. Accreditandosi presso la società venditrice sotto il nome di una società milanese di vendite online, realmente esistente, ma risultata completamente estranea ai fatti, i truffatori, utilizzando un telefono cellulare con scheda intestata a un cittadino cinese, hanno effettuato due ordini di merce da 130mila euro ciascuno.

Nella lista della spesa figuravano gli ultimi modelli di computer Mac desktop, portatili, ipad, ibook e iphone della Apple. A garanzia e copertura totale dei due ordini i malviventi avevano spedito al fornitore due fidejussioni. Due documenti falsificati a regola d’arte, della cui genuinità anche l’occhio più esperto non avrebbe potuto dubitare e che hanno tratto in inganno persino l’ufficio legale della società fornitrice.
Quest’ultima, a sua volta, dopo le consuetudinarie verifiche sulla solvibilità del debito da parte del cliente, ha accordato il primo ordinativo di merce che è uscita dai cancelli dell’azienda di San Giuliano a fine febbraio. Ma ai primi di marzo ecco arrivare il secondo ordine dalla stessa società. Altri 130mila euro di prodotti Apple e altra fidejussione bancaria a garanzia del pagamento che sarebbe dovuto avvenire entro 60 giorni dal primo ordine. Questo secondo ordine così importante e così stranamente ravvicinato al primo ha però insospettito l’ufficio legale del fornitore che, sebbene non ancora scaduti i termini di pagamento stabiliti per il primo ordine, ha effettuato una verifica tramite la banca che aveva emesso le due fidejussioni. Entrambe sono risultate integralmente false.

La palla è passata quindi alla Sezione Sicurezza Aziendale della ditta fornitrice che dopo aver avviato un’indagine preliminare ha denunciato l’accaduto ai carabinieri della Tenenza di San Giuliano Milanese. A questo punto, i militari con il sostegno tecnico e logistico offerto dalla società fornitrice hanno “truffato” i truffatori, ignari di essere stati smascherati. Gli uomini dell’Arma hanno coordinato il secondo ritiro di merce che è avvenuto martedì pomeriggio presso la base logistica della società di San Giuliano Milanese. Uno dei due malviventi si è presentato con un furgone caricando la merce. In realtà negli ottanta colli invece di ipad e ibook c’erano soltanto risme di carta. All’uscita dalla ditta, all’inseguimento del furgone si sono messi 8 carabinieri in abiti civili su tre auto di copertura che si sono alternate nel pedinamento durato oltre un’ora per le strade dei quartieri di Lambrate e Rubattino.

L’inseguimento è finito in via Corelli dove è scattato il blitz dei militari e dove in un parcheggio il complice che attendeva l’arrivo del furgone con la refurtiva aveva dato appuntamento ai clienti contattati con annunci su siti quali e-bay e www.comprosubito.it I computer finivano così dal furgone direttamente sulle auto degli ignari clienti, per lo più privati cittadini che tutti in buona fede, pensavano di comprare prodotti regolari scontati del 20% rispetto ai prezzi di listino. I due truffatori, per non dare nell’occhio si erano organizzati anche per ricevere pagamenti online e a richiesta potevano emettere anche la fattura (falsa anche quella). Il giro d’affari messo in piedi era impressionante. I carabinieri infatti stanno ora cercando di ricostruire l’intera rete di contatti. Intanto presso l’abitazione dei uno dei due sono stati rinvenuti computer fissi e portatili ancora imballati e sigillati usciti con il primo ordine di metà febbraio. I computer per un valore di oltre 20mila euro sono stati sequestrati e a breve verranno restituiti alla proprietà. Sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Lodi con l’accusata di concorso in truffa I.F, 34enne e A.P., 27enne, entrambi milanese, incensurati.