San Giuliano, 21 marzo 2013 - Emergenza abitativa, ora il Comune chiede l’intervento della Prefettura. A San Giuliano il problema abitativo è riesploso in tutta la sua evidenza l’altro giorno, quando una famiglia egiziana di quattro persone si è accampata in Municipio dopo aver subìto uno sfratto, chiedendo con forza l’assegnazione di un nuovo alloggio. Un episodio che è solo la punta dell’iceberg, in città sono oltre 300 le famiglie in attesa di ricevere una casa popolare. Per non essere lasciati soli a gestire l’emergenza i politici locali lanciano un appello alle istituzioni superiori. In una lettera del 18 marzo, il sindaco di San Giuliano Alessandro Lorenzano e l’assessore alla casa Pierluigi Dima invitano il prefetto di Milano, Camillo Andreana, a compiere una serie di passaggi. Tra questi, l’istituzione di una commissione per calmierare gli sfratti.
"Il prefetto — aggiungono gli amministratori pubblici — si faccia interprete, a livello governativo, della richiesta di una modifica alla legge 431/1998, imponendo per un certo periodo che i proprietari di alloggi tenuti da anni volontariamente sfitti affittino gli stessi a canone concordato". Gli enti locali, si ribadisce nel documento, necessitano di risorse economiche per la costruzione di nuovi alloggi pubblici e del ripristino dei contributi regionali per le famiglie con disagio abitativo acuto.
Nella lettera il sindaco e l’assessore sottolineano "la grave situazione che si è determinata nel nostro Comune a causa dell’acuirsi della crisi economica e dell’impossibilità, da parte di molte famiglie, sia di pagare gli elevati canoni di locazione, sia di sostenere il pagamento delle rate del mutuo". "Nonostante l’impegno profuso — è il senso della missiva — da soli non possiamo far fronte alle continue richieste di aiuto".
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