Lacchiarella, 5 febbraio 2013 - Terminata la prima fase della bonifica dell’area dove operava l’Omar di Lacchiarella, azienda che si occupava di smaltimento di rifiuti. I rifiuti tossici smaltiti irregolarmente negli anni Novanta sono stati rimossi e con la sigla dell’intesa fra Regione e Comune partirà l’ultima fase dei lavori prima che l’area torni ad accogliere nuove attività. Un intervento fortemente voluto dall’amministrazione comunale e sovvenzionato dalla Regione con 5 milioni e 600.00 euro. L’area ex Omar di 70mila metri quadrati negli anni Novanta fu oggetto di inquinamento gravissimo a causa dell’accumulo di 57mila tonnellate di rifiuti tossico-nocivi. Dopo anni di polemiche e atti giudiziari, nel 2011 è finalmente partita la bonifica della zona, articolata in diverse fasi. Il primo intervento, destinato all’eliminazione delle sostanze nocive, è stato finanziato da Stato e Regione. Ora deve cominciare l’ultima fase della bonifica dei terreni, finanziata da risorse regionali. E proprio per questo il sindaco di Lacchiarella Luigi Acerbi e Regione Lombardia hanno sottoscritto un’intesa che darà l’avvio ai lavori.

Una volta completata la bonifica, la zona sarà urbanizzata tramite insediamento di attività artigianali e industriali. I proventi derivanti dagli oneri di urbanizazione confluiranno in un fondo regionale di rotazione che finanzierà ulteriori bonifiche ambientali. «Si tratta di un esempio molto virtuoso — spiegano dalla Regione — tanto più in un momento di scarsità di fondi pubblici. Questo significa fare marketing territoriale e a beneficiarne saranno anche le casse pubbliche». A fine 2011 l’Amministrazione aveva dovuto ricorrere in Appello dopo la sentenza contro le società conferitrici di rifiuti tossico-nocivi per il danno ambientale provocato da 279 società che avevano conferito 57mila tonnellate di rifiuti tossico-nocivi. La prima Sezione Civile del Tribunale di Milano aveva ritenuto non conforme alle norme le decisioni prese dai giudici in ben cinque occasioni, negli anni 1997-2003. Ora il recupero dell’area arriva alla sua fase finale. Per i danni e i risarcimenti ci vorrà ancora del tempo.

massimiliano.saggese@ilgiorno.net