di Barbara Calderola

Assago, 31 gennaio 2013 - Per risolvere il rebus delle due sventagliate di mitra contro la cronista del Giorno Francesca Santolini e Carmela Mazzarelli, ex consigliere Pd di Buccinasco, ci vorrà tempo. Il giorno dopo gli spari di «gomma», ad Assago, hinterland di Milano - le pallottole, probabilmente sparate da una mitraglietta da softair hanno centrato il finestrino della Atos della giornalista, ad altezza passeggeri - partiti da un furgone Iveco bianco targato Alessandria, i carabinieri tracciano gli scenari possibili. E li pesano.

La casualità è in cima alla lista, ma non convince nessuno, per le modalità con cui le due donne sono state messe nel mirino del gioco di guerra. Santolini e Mazzarelli avevano lasciato la casa dell’ex consigliere Pd a Buccinasco dirette a Milano. I due uomini a bordo del cabinato probabilmente erano appostati proprio in via Guido Rossa, nel cuore della Platì del Nord. Quella via citata nella relazione della Commissione parlamentare che ha indagato sulle concessioni per lo smaltimento di rifiuti in Lombardia con Buccinasco (e altri centri) protagonista. Su cui Mazzarelli aveva fatto le pulci persino all’amministrazione guidata dal suo partito, il Pd. Senza risparmiare il centrodestra, venuto dopo. Il bandolo della matassa potrebbe nascondersi nelle pieghe di queste battaglie che «non guardano in faccia nessuno per chiedere trasparenza». Anche Francesca Santolini vanta una lunga lista di «nemici». Amministratori e boss della ’ndrangheta di cui ha parlato a lungo nei suoi pezzi sulle inchieste Cerberus, che ha azzerato il clan Barbaro-Papalia, e poi Parco Sud I e II.

Senza contare i sequestri di droga a Trezzano. Sotto la lente degli inquirenti ci sono altre «notizie calde» come l’abbattimento delle baracche abusive dei rom a Buccinasco, cui ha contribuito proprio un’inchiesta della nostra giornalista. Un episodio inusuale, l’agguato. Ad Assago non si è mai sparato per strada prima d’ora, neanche proiettili di gomma. Gli sforzi investigativi si concentrano sul tentativo di «chiudere la bocca» alle due amiche.

Trovate, forse per caso, insieme, certamente entrambe scomode. La Mazzarelli, vicepresidente provinciale dell’assemblea Pd, non ha la tessera del partito, perché la sezione della sua Buccinasco gliel’ ha negata finora proprio a causa delle sue posizioni. Più recentemente si è battuta per le liste pulite dei democratici. Ma se l’obiettivo fosse l’una, l’altra, o tutte e due, è tutto da vedere. Loro, le vittime, sono sotto choc: «È stato tremendo - raccontano - gli spari, la fuga e lo scervellarsi per capire cosa è successo e soprattutto perché».

barbara.calderola@ilgiorno.net