di Francesca Santolini

Buccinasco, 20 novembre 2012 — C’è frizione tra il comitato genitori della scuola materna parrocchiale Don Stefano Bianchi e l’amministrazione comunale. La causa è il rinnovo della convenzione tra l’ente pubblico e il primo asilo di Buccinasco che, da trent’anni, educa oltre 300 bambini sanando, in numerose occasioni, le carenze della scuola pubblica. Un tema già discusso durante il periodo di commissariamento e, messo nel cassetto fino all’elezione del nuovo primo cittadino.

«Il sindaco, prima di essere eletto come massima carica del Comune, ha sempre espresso perplessità sull’intervento della commissaria - spiegano i rappresentanti del comitato -. Come mai l’amministrazione comunale non ha saputo far altro che riproporre la stessa convenzione, identica per forma e per numeri e addirittura peggiorativa per l’aggiunta di alcune clausole?». Infatti, il contributo resta lo stesso messo a disposizione del commissario ma potrebbe diminuire nella parte variabile (stabilita in base agli iscritti) se nelle scuole pubbliche non si registrerà il tutto esaurito.

La rabbia di mamme e papà è tanta: le previsioni non sono rosee e se, rispetto allo scorso anno, i genitori hanno visto aumentare la retta e la struttura perdere una sezione, i danni potrebbero addirittura aumentare. «Con le rette quasi doppie rispetto allo statale, il rischio è che nel giro di pochi anni altre sezioni debbano chiudere con buona pace delle insegnanti che perderanno il posto di lavoro. - proseguono mamme e papà - Come farà l’amministrazione comunale a quel punto a far fronte alle richieste visto che i posti disponibili nelle strutture pubbliche sono 90 e i nostri bambini 280?».

È proprio su questi dati che ragionano i genitori: «Per far fronte alle richieste e garantire un posto nelle scuole materne statali – spiegano – il Comune ha dovuto sistemare una sezione in un container il cui costo grava sui cittadini. Al contrario, nella nostra struttura è stata chiusa una sezione perché non tutti i genitori, in questo particolare periodo economico, sono riusciti a garantire il pagamento di una retta mensile che si aggira intorno ai 100 euro rispetto ai 57 della scuola statale. Perché , allora, anziché creare soluzioni tampone non è stata usufruita la nostra struttura?».

Tra le perplessità dei genitori, c’è anche quella che ci sia nell’interesse del comune la costruzione di un nuovo asilo che porterebbe alla chiusura del parrocchiale. Intanto, la relazione fatta dall’amministrazione e consegnata alla scuola è chiara. Pur rimarcando l’importanza della scuola, nel documento l’amministrazione sostiene che il contributo annuo «deve prevedere l’ipotesi che il contributo possa essere diminuito se il governo centrale imporrà in futuro riduzioni di spesa a carico dei comuni». Inoltre, il Comune fa riferimento all’obiettivo principale che è quello di coprire tutti i posti delle scuole pubbliche per coprire tutti i costi fissi.